Spazio satira
Cassino
25.03.2025 - 20:00
Il Comune di Cassino
Impianto di biogas in zona Cerro, il Tar dà ragione al Comune. Dopo il ricorso della Neoagroenergie srl per il diniego alla realizzazione di un impianto di biogas in zona Cerro, il Tribunale amministrativo ha dato ragione al Comune di Cassino ed ha anche respinto la consistente richiesta risarcitoria nonché condannato la società al risarcimento delle spese. «I cittadini di quella zona possono tirare dunque un sospiro di sollievo. Si tratta, infatti, di un impianto di consistenti dimensioni, di natura semi-industriale, di rilevante impatto ambientale, ricadente peraltro in zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Comprensibili quindi le preoccupazioni» fanno sapere dal Comune.
A sostegno delle ragioni del “no” al progetto, si era costituito anche il comitato “Allerta Cerro”, che ha condotto una vigile battaglia con frequenti incontri in Comune con il sindaco Enzo Salera e con l’amministrazione. La problematica era approdata pure in consiglio comunale con interrogazioni di singoli consiglieri. «A porre in evidenza il rilievo che la società ha attribuito alla cosa è il numero dei legali impegnati in questa controversia. Ben quattro di un rinomato studio legale romano - continuano dal Municipio - Il Comune è stato rappresentato e difeso dall’avvocato Longo, le cui argomentazioni sono state condivise e recepite dall’organo giudicante».
I dettagli
In particolare, nella sentenza, tra le altre cose sarebbero state evidenziate «l’erroneità della procedura seguita in ragione della potenza dell’impianto, la radicale incompatibilità della zonizzazione agricola dell’area con il progetto di costruzione di un impianto di produzione di energia elettrica, la mancanza di una viabilità adeguata; l’assenza di valutazione dell’impatto odorigeno della struttura», oltre al «mancato avvio dei lavori entro il termine prescritto dalla legge». Dagli atti del processo sarebbe emersa «l’esistenza di un vincolo riguardante terreni coperti da foreste e da boschi e quelli sottoposti a vincoli di rimboschimento», la cui esistenza - scrivono i giudici amministrativi - «è stata sottaciuta sin dall’inizio dall’interessata con ogni intuibile negativa conseguenza non solo sul consolidamento della P.a.s. (Procedura abilitativa semplificata) ma anche sull’opportunità al potere di riesame del Comune di Cassino di un affidamento meritevole di tutela che vada bilanciato con l’interesse pubblico». Sarebbe emersa anche la sussistenza di un ulteriore vincolo paesaggistico: il rio Pioppeto: non un rio minore, come sostenuto dalla società ricorrente «ma un’acqua pubblica vera e propria – si legge nella sentenza - per la quale non consta essere mai stata disposta una declassificazione e che, quindi, è tutelata dalla legge statale, regionale e dal Piano territoriale paesaggistico regionale».
Il plauso di “Allerta Cerro”
«Apprendiamo con entusiasmo la vittoria del Comune di Cassino dinanzi al Tar contro la costruzione di un impianto di biometano in zona Cerro - hanno dichiarato dal comitato “Allerta Cerro” - La possibilità di vedere sorgere un impianto del genere aveva già mobilitato il comitato “Allerta Cerro” e il comitato “Solfegna” dall’estate del 2024, dato il timore circolato tra i residenti non solo della zona Cerro, Solfegna e San Nicola ma anche della frazione di Piumarola, del Comune di Villa Santa Lucia, e in tutti i territori sui quali ci sarebbero potute essere ricadute». «Un ringraziamento sincero all’amministrazione che si è adoperata seriamente perché a queste parole seguissero i fatti. Ringraziamo altresì gli esponenti dell’opposizione che hanno rappresentato la questione in consiglio comunale. Quando ci sono in gioco l’ambiente e la salute dei cittadini non può esserci spazio per la speculazione politica» ha dichiarato il presidente Dario Leva. Parole condivise appieno dal presidente Carrino Jr, portavoce del comitato, che ha aggiunto: «Riteniamo inoltre che la vicenda sia meritevole di ulteriori attenzioni e approfondimenti».
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