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Cronaca

Minori maltrattati con calci e pugni. Sentenza tra quattro mesi

Sotto accusa operatori e responsabili di una casa-famiglia. Ieri la discussione. L’udienza è stata aggiornata al 4 luglio

sentenza

Maltrattamenti di un gruppo di ospiti in casa-famiglia, ieri la discussione della difesa e l’udienza è stata aggiornata al 4 luglio per la sentenza. Sono otto gli indagati, tra responsabili e operatori della struttura, tutti residenti tra Monte San Giovanni Campano, Posta Fibreno, Sora, Roccasecca, Sant’Elia Fiumerapido, Arce e Isola del Liri. Una dozzina le parti offese tutti minori (tra i 12 e i 17 anni, ma ci sono anche un paio di maggiorenni) ospiti della struttura all’epoca dei fatti.

Alcuni di questi arrivavano da fuori provincia tanto che hanno richiesto la costituzioni di parte civile le amministrazioni comunali di Fiano Romano e Marino, con l’avvocato Anna Di Loreto, nonché dodici minori vittime dei maltrattamenti, con l’avvocato Nicola Ottaviani. Gli accusati, che respingono le accuse, sono assistiti dagli avvocati Enrico Pavia. Saranno giudicati con il rito abbreviato. I fatti contestati risalgono tra gennaio e giugno 2017.

Nel corso degli incidenti probatori qualcuno ha parlato di percosse subite a calci, pugni e schiaffi, con bottigliette di plastica riempite d’acqua, con le scarpe. Un altro che aveva riferito quanto accadeva in famiglia sarebbe stato punito con la privazione del letto. E ancora qualcuno sarebbe stato sbattuto contro un mobile o preso per i capelli. Un altro minore aveva raccontato di esser stato colpito con una scopa perché accusato di furti. Altri sarebbero stati puniti per essersi rifiutati di lasciare la sala mensa. Accuse in alcuni casi ribadite in occasione degli incidenti probatori, in altre meno con ricostruzioni ritenute evasive e confusionarie.

Contestate dall’accusa condotte omissive ai responsabili della struttura per non aver adottato le necessarie cautele a impedire il verificarsi degli episodi, in qualche caso denunciati da altri operatori, nonché comportamenti attivi come denigrazioni, urla, privazioni di cibo, punizioni corporali ai danni dei ragazzi, con la scusa che non rispettavano le regole imposte loro. Tanto che qualcuno aveva tentato anche la fuga. Tra quattro mesi, dunque, la sentenza.

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