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Cassino

Contratto, si torna a scioperare

Tutto tace sulla ripresa della trattativa da parte di Federmeccanica e Assistal: proclamate altre otto ore

Sindacati in protesta

Da una parte tutto tace, dall’altra si torna a protestare. Federmeccanica e Assistal restano avvolti da un silenzio assordante sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici e Fiom, Fim e Uilm proclamano l’ennesimo sciopero come prova di forza per riconquistare il tavolo della trattativa e arrivare a un accordo da sottoscrivere in tempi rapidi e in sintonia con le aspettative e il giusto riconoscimento del lavoro svolto dai metalmeccanici.

Aumentare il salario in un momento così critico, contrastare la precarietà, ridurre gli orari, estendere i diritti e le tutele a tutti i lavoratori alla base della piattaforma presentata mesi fa. Precisamente il 12 novembre scorso, dopo otto incontri per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici con Federmeccanica e Assistal, si è determinata una rottura al tavolo della trattativa (iniziata il 30 maggio 2024) dopo che la controparte non ha risposto alle richieste contenute nella piattaforma di Fim, Fiom, Uilm ma ha presentato una vera e propria “contropiattaforma”. Fim Fiom Uilm hanno subito ritenuto grave la volontà di Federmeccanica e Assistal di voler cambiare le regole del modello contrattuale che nella sostanza significa nessun aumento certo per i prossimi anni, ma tutto legato all’andamento dell’inflazione disconoscendo quanto già pattuito nel Ccnl 2021. Su queste basi, per Fim, Fiom e Uilm è stato impossibile continuare il confronto e conseguentemente sono state proclamate tra dicembre e febbraio 16 ore di sciopero con il blocco delle flessibilità e degli straordinari. Scioperi che in provincia di Frosinone hanno avuto un’altissima adesione.

«Un comportamento irresponsabile da parte di Federmeccanica e Assistal che con la loro intransigenza e arroganza continuano ad impedire l’avvio della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, che mai come in questa fase può rappresentare l’antidoto alla crisi e alla riduzione dei volumi produttivi del Paese e può portare all’aumento del salario e del potere d’acquisto delle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici oltre al miglioramento delle normative, che rappresentano un’irrinunciabile avanzamento dei diritti e delle condizioni di lavoro», scrivono in maniera congiunta le tre sigle. Così Fim, Fiom e Uilm hanno deciso di proclamare ulteriori 8 ore di sciopero nazionale che si effettueranno in tutto il Paese nella giornata del 28 marzo con manifestazioni regionali e provinciali continuando la mobilitazione e la lotta con il blocco degli straordinari e delle flessibilità, con i presidi davanti gli ingressi delle fabbriche, fino alla riconquista del tavolo di trattativa. La giornata di mobilitazione e di sciopero di 8 ore del 28 marzo sarà preceduta da tre grandi assemblee partecipate da migliaia di delegate e delegati Rsu, una al Nord, una al Centro e una al Sud, che si svolgerà il 21 marzo con la presenza dei segretari generali di Fim, Fiom e Uilm.

«Continua l’atteggiamento di Federmeccanica irrispettoso nei confronti dei lavoratori - ha detto Mirko Marsella, segretario provinciale Fim Cisl - e noi rispondiamo con un altro sciopero, articolato in modo diverso rispetto ai precedenti. Proseguiamo la nostra battaglia, sarà dura visto l’atteggiamento irrispettoso ma non ci fermeremo. Stiamo scioperando perché Federmeccanica non ci convoca al tavolo, una cosa mai accaduta neanche negli anni più bui delle relazioni sindacali, stiamo tornando alla preistoria»

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