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Alatri

Omicidio di Thomas Bricca. Processo alle battute finali

Domani l’udienza per la discussione delle parti civili e il 10 marzo le arringhe per la difesa. Per la morte del diciannovenne il pubblico ministero ha chiesto l’ergastolo per Roberto e Mattia Toson

Omicidio di Thomas Bricca. L'ex fidanzata di Mattia Toson: «La pistola era nel cassetto»

Un momento dell’udienza davanti alla Corte d’assise di Frosinone al processo per l’omicidio di Thomas Bricca

È alle battute finali il processo a carico di Roberto e Mattia Toson. Padre e figlio sono accusati dell’omicidio di Thomas Bricca, il diciannovenne di Alatri centrato da un colpo di pistola la sera del 30 gennaio 2023 al Girone mentre si trovava con gli amici. Domani l’udienza per la discussione delle parti civili, avvocati Marilena Colagiacomo, Eugenia De Cesaris e Nicola Ottaviani, mentre il 10 marzo sono previste le arringhe degli avvocati Angelo Testa e Umberto Pappadia per la difesa. Il pubblico ministero Rossella Ricca ha chiesto l’ergastolo alla Corte d’assise che sta giudicando, per l’omicidio di Thomas Bricca, Roberto Toson, il padre, e Mattia, il figlio.

Sono accusati di essere stati coloro che dallo scooter il 30 gennaio 2023 hanno sparato verso un gruppo di quattro ragazzi, colpendo Thomas. Per l’accusa è stata una reazione, spropositata, alle risse dei due giorni precedenti. I Toson avrebbero voluto regolare i conti con il gruppo di marocchini che si era ribellato. Il vero obiettivo era Omar Haoudi e non Thomas. Per il pm, non è un caso che siano stati colpiti organi vitali. La requisitoria fatta dal pm nell’udienza del 12 febbraio scorso non trova indifferenti la madre di Thomas, Federica Sabellico e lo zio Lorenzo. La mamma al termine dell’udienza ha commentato: «Pena adeguata a un crimine gravissimo. Sono speranzosa per l’esito del processo anche se niente mi riconsegnerà indietro mio figlio».

Secondo la ricostruzione della procura, che si basa sulle indagini condotte dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Frosinone, a sparare sarebbe stato Mattia Toson, giunto in via Liberio a bordo di uno scooter T-max, condotto dal padre Roberto. Il movente dell’azione sarebbe riconducibile alle due risse, avvenute ad Alatri nei due giorni precedenti all’omicidio. A supporto dell’accusa, fortemente contestata dalla difesa che ha presentato un ricorso che ha fatto più volte la spola tra Riesame e Cassazione, sono stati sentiti i ragazzi quella sera in piazza, le persone coinvolte nelle risse, quelle presenti alla cena all’agriturismo di Veroli la sera dello stesso 30 gennaio alla quale era presente Mattia Toson, l’ex fidanzata di quest’ultimo, con riferimento in modo particolare al casco rinvenuto nel bagagliaio della sua auto. Sentiti anche i consulenti sull’autopsia, sulla balistica, sulle intercettazioni e i carabinieri che hanno svolto le indagini. L’arma del delitto, cercata anche nelle acque del lago di Canterno, e lo scooter non sono mai stati trovati.

I testi chiamati a deporre, facendo la scrematura dei doppioni, sono stati 71, ovvero i 51 indicati dal pm più 7 della difesa e i restanti delle parti civili. Non tutti però sono stati sentiti in aula. L’omicidio ha profondamente colpito l’opinione pubblica per la giovane età di Thomas e per le modalità dell’agguato. Domani si torna in aula.

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