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Sora

Ex centro “Serapide”. Bonificata l'area esterna

La pulizia è stata effettuata dalla società “Ambiente e Salute”. Non sono stati rimossi sporcizia e rifiuti all’interno perché il luogo è privato e occorre il permesso

Ex centro  “Serapide”. Bonificata l'area esterna

Un mezzo della società “Ambiente e Salute” durante la pulizia all’esterno dell’ex “Serapide”

È stato pulito il perimetro esterno del mostro di cemento. Personale della società “Ambiente e Salute”, con l’aiuto di mezzi meccanici, hanno eseguito una pulizia dell’area esterna dell’ex “Serapide”.
I residenti hanno constatato che la bonifica ha avuto luogo, sono state rimosse siringhe, cartacce, bottiglie di vetro e quanto si trovava da tempo in quell’area di degrado fisico e sociale. Questo perché un’opera di pulizia all’interno non è permessa. Dai vertici della municipalizzata, chiamata alla nettezza urbana e a garantire il servizio porta a porta della raccolta differenziata, hanno scelto di chiarire che non è loro permesso di entrare in un’area privata e che hanno il compito di eseguire pulizie programmate soltanto sul suolo pubblico. Così, mentre qualcuno ringrazia per la bonifica eseguita, c’è chi si sente preso in giro perché è stato tolto qualcosa, ma il grosso del degrado è rimasto.

La recinzione cade a pezzi e dove i teli coprono è sicuramente meglio di dove sono assenti, perché nulla è in grado di nascondere la discarica a cielo aperto che nel tempo si è andata a creare. Il verde che spontaneamente avanza non può essere tagliato dagli operatori della società “Ambiente e Salute”, perchè non hanno il permesso di entrare nell’area. Intanto, gli ambientalisti sono sul piede di guerra. Si dicono pronti, come l’associazione Fare Verde, di procedere con altre azioni se non verranno attuati interventi che garantiscano le condizioni igienico-sanitarie minime per l’area a ridosso delle case. Viene chiesta una pulizia straordinaria lungo il perimetro interno dell’ex “Tomassi”, una bonifica necessaria e poi l’installazione di telecamere per controllare chi, in barba al senso civico e al rispetto dell’ambiente, passa su via Buozzi e lancia di tutto. Spazzatura, materiali edili e perfino sanitari. Un vero degrado che i residenti non vogliono più sopportare e per bloccare tanto scempio si sono detti pronti ad avviare una raccolta firme, scrivendo al Prefetto. Animi surriscaldati ai piedi del mostro di cemento. Le famiglie dei giovani che hanno perso la vita in quella struttura non si danno pace, perchè per un posto di morte con c’è alcuna visione futura.

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