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Frosinone

Scomparsa di Mario Savo, la sua intervista a Ciociaria del 2023

Il commerciante ripercorreva con il nostro cronista il suo lungo percorso nel settore dell'abbigliamento

Scomparsa di Mario Savo, la sua intervista a Ciociaria del 2023

Mario Savo

Profonda commozione ha suscitato nel capoluogo ciociaro la scomparsa di Mario Savo, un commerciante conosciuto e apprezzato da tutti, il cui lungo percorso lavorativo è stato costellato di soddisfazioni. Dedizione, passione e un entusiasmo mai venuto meno negli oltre cinquanta anni in cui ha... vestito di jeans tanti cittadini ciociari. Lo ricordiamo ai nostri lettori attraverso l'intervista rilasciata al nostro quotidiano nel luglio del 2023.

Cinquantatré anni di attività li ha compiuti l'8 giugno scorso e ancora attira le attenzioni dei clienti che lo frequentano per effettuare acquisti garantiti. Se sviluppiamo gli anni in giorni, dobbiamo aggiungere che Mario Savo, nato a Frosinone nel rione Giardino il 21 novembre del 1947, ma trasferitosi da bambino con il papà Giovanni e con la mamma Amelia nel quartiere del Campo Sportivo, quella serranda l'ha alzata al mattino 19.375 volte...

Quella data rappresenta per Mario Savo l'inizio di una nuova vita, tutta dedita al commercio, quello targato onestà, e, ovviamente, alla famiglia. Quel logo posto sull'entrata del negozio tuttora esistente in piazza Martiri di Vallerotonda 8 sta a indicare il giorno di nascita di "Mario Jeans", all'epoca l'unico esercizio di abbigliamento casual a Frosinone. E che in pochi anni ha attirato nel negozio di cento metri quadrati clienti sempre più numerosi per la qualità degli articoli. Con in testa, ovviamente, il blue jeans. Mario, comunque, quei primi ventitré anni della sua vita non li dimentica. Anzi sono la radice che ha prodotto lo sviluppo del suo negozio. Anni trascorsi con la mamma e con il papà che accompagnava a fare il mercato settimanale. Gli sono serviti per acquisire quell'esperienza necessaria per l'attività che ancora porta avanti con il sostegno e la vicinanza della moglie Donatella, una vita nella scuola come insegnante, delle figlie Claudia ed Emanuela e della nipotina Angelica. Se lo cerchi, basta andare nel negozio e lo trovi. Mario è dietro il bancone o vicino agli scaffali a mettere a posto tutti i capi d'abbigliamento. Non ha mai avuto collaboratori perché soltanto lui sa dove mettere le mani in quel mucchio di maglie o di camicie, di pantaloni per la gran parte jeans ma anche classici. «Solo il sottoscritto – ci dice – può offrire al cliente la consulenza in grado di risolvere ogni tipo di problema».

Fin dall'inizio Mario Jeans ha trattato le migliori marche, essendo anche l'unico negozio che potesse commerciarle. Perciò non è rimasto mai sprovvisto di jeans Levi's Strauss, Wangler, Lee, Roy Rogers e delle jeanserie italiane Fiorucci, Rifle storico brand toscano del Mugello, Diesel ed altre in tempi più recenti come Enrico Coveri o Denim.

Quanto poteva costare negli anni 70 un Levis Strauss?
«Il prezzo variava dalle 2.000 alle 2.500 lire. Mentre oggi la media si aggira sui 100/120 euro».

Quanti ne hai venduti?
«Molti. Anzi, moltissimi. Al mattino, quando arrivavo al negozio, trovavo già gruppi di clienti per lo più giovani che facevano la fila».

Hai ancora rimanenze di jeans di quell'epoca? Chi volesse vestire vintage, per esempio indossare jeans a vita alta degli anni 80, uscirebbe contento dal tuo negozio?
«Sicuramente sì. Ho rimanenze assortite di molteplici marchi e ben tenuti. Penso che riuscirei a soddisfare richieste di qualunque tipo. Ho migliaia e migliaia di capi di vario genere, molti dei quali risalenti agli anni in cui esplose la mania del jeans».

Insomma, affari d'oro a cavallo dei due secoli?
«Ci sono stati dei periodi buoni per il commercio, altri meno. Ma per chi ha sempre rispettato le regole, cioè per chi ha inteso il commercio come un servizio non gratuito da offrire alla clientela, per chi ha pagato sempre le tasse e fatturato tutto, i margini sono stati sempre esigui. Il locale dove svolgo l'attività l'ho acquistato, alla famiglia non ho fatto mancare niente, non ho ville ma "Mario Jeans" è ancora in vita. E lo resterà finché avrò la forza di starci. Ho subìto due furti che mi hanno svuotato i locali dei capi più costosi, ma sono riuscito sempre a rialzarmii. I clienti li ho sempre rispettati come amici. Ne ho tanti di clienti amici e non ho mai tradito la loro fiducia. Parola di Mario Savo o, se volete, di Mario Jeans».

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