Spazio satira
Sora
11.01.2025 - 14:00
Padri Passionisti a Sora
Sono giorni difficili dopo la notizia diramata dalla comunità dei Padri Passionisti, che lascerà Sora dopo l’arrivo in città nel lontano 1842. Le bellezze del convento passionista sono diverse e tra queste ne spiccano due. La pala dell’artista Francesco Vanni (1563-1610) posta sull’altare della chiesa, di cui l’ente preposto alla tutela è la Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etno-antropologici del Lazio. Si legge nella scheda che «il dipinto raffigura la Madonna degli Angeli a cui è dedicata la chiesa; la venerano Santa Restituta, patrona di Sora e San Francesco. Fu il cardinale Baronio ad ordinare la pala al Vanni». La seconda opera di rilievo è la biblioteca del “Ritiro Santa Maria degli Angeli”, in via Passionisti 1, che coincide con la sede del convento e rientra nel polo delle biblioteche della Regione Lazio, il cui patrimonio librario totale posseduto è di 10.242 volumi. Era il 16 novembre del 2002 quando, alla presenza di autorità civili e religiose, fu inaugurato il “Fondo antico della biblioteca Santa Maria degli Angeli”.
Presenti pubblicazioni stampate tra il 1501 e il 1830, che si trovano nel corridoio del primo piano intorno al chiostro, dall’ingresso del vecchio convento fino al coro. L’associazione “Città del Sole” ha espresso la sua preoccupazione. «I religiosi custodiscono otto biblioteche antiche in provincia. La biblioteca dei Passionisti di Sora ha una storia lunga ed è patrimonio inestimabile della città. Nei secoli, prima i francesi e poi i piemontesi le requisirono e misero i libri all’asta. Molti furono nascosti dai religiosi, altri dispersi, altri acquistati da famiglie benestanti. L’ultima scremata la fecero i tedeschi. Queste biblioteche sono un monumento alla nostra storia. Col diminuire delle vocazioni che fine faranno? Al di là della perdita dei Passionisti per la cittadinanza, congregazione che da sempre si occupa di spiritualità e conforto religioso, la preoccupazione è proprio per l’antica biblioteca fino ad oggi ottimamente custodita all’interno del loro convento»
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