Spazio satira
Cronaca
06.01.2025 - 09:31
Il tribunale di Frosinone
Minacciata e drogata. Ha rischiato anche di essere sfigurata con l’acido. Le avrebbero somministrato, a sua insaputa, delle benzodiazepine, ponendo la donna in stato di incapacità di intendere e di volere, per cercare di costringerla a tornare a prostituirsi. Sette persone, di cui sei di nazionalità straniera, tra i 53 anni e i 26 anni, sono finite sotto accusa, a vario titolo, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, minacce, lesioni, estorsione, ricettazione e utilizzo e somministrazione di farmaci o sostanze stupefacenti per alterare le prestazioni e i comportamenti. Fissata l’udienza preliminare nei confronti di quattro romeni, uno residente a Supino (di fatto irreperibile), due a Ferentino e una donna a Veroli, un albanese residente in Campania ad Acerra, una donna nata in Georgia e residente a Caserta e un’altra donna residente a Patrica. La vittima è una ventinovenne di origine romena residente a Ceccano. L’udienza è prevista per il 21 febbraio. Nel collegio difensivo gli avvocati Antonio Ceccani, Luigi Tozzi, Marco Maietta, Pietro Polidori, Giovanni Liburdi, Pierfrancesco Pizzuti.
La ricostruzione
I fatti contestati vanno dal 2018 al 2023. Un quarantunenne romeno residente a Ferentino, a luglio del 2020, avrebbe aggredito la vittima costringendola a tornare a prostituirsi per lui, tagliandole anche le gomme dell’auto. Ogni volta che la incontrava la minacciava e tentava di picchiarla. Le avrebbe detto anche che avrebbe pagato qualcuno per sfigurarla con l’acido. Avrebbe paventato inoltre l’esistenza di alcune persone pronte a incendiarle l’auto e che si erano fermate solo grazie al suo intervento. Un modo questo, secondo le accuse, per indurre la donna a prostituirsi per lui e a ritirare la denuncia che aveva presentato nei suoi confronti. Ma la vittima non è caduta nella trappola, così il quarantunenne, sempre stando alle accuse, ha deciso di mettere in pratica il piano di sfigurarla con l’acido. Si è incontrato con un connazionale che vive ad Alatri per pianificare le modalità sia dell’azione e sia della fuga all’estero, oltre a trovare un alibi. A febbraio dello scorso anno ha chiesto alla trentunenne residente a Veroli di aiutarlo a somministrare alla vittima una sostanza stupefacente per renderla inoffensiva e sfigurarla. Con uno stratagemma la romena è riuscita a drogare la connazionale tenendo informato l’uomo sugli effetti che la sostanza stava avendo sulla persona offesa. La polizia, temendo per le condizioni della donna, è intervenuta per interrompere la condotta criminosa, soccorrendo la vittima ed evitando che venisse sfigurata.
Il quarantunenne è poi accusato, insieme a un trentaquattrenne suo connazionale, residente a Ferentino e al ventiseienne domiciliato a Supino, di aver, nel corso del periodo monitorato dalle forze di polizia, favorito e sfruttato la prostituzione di diverse donne. A ognuna di loro veniva assegnato un posto sull’asse attrezzato di Frosinone, dove potevano esercitare il meretricio, garantendo la propria protezione e l’intervento in caso di bisogno o problemi con i clienti o con le altre prostituite presenti in zona, riscuotendo da quest’ultime, per l’affitto del posto, settimanalmente dai 200 ai 250 euro come pattuito. Le vittime sono una decina, tutte straniere, tra i 26 e i 46 anni, Un quarantunenne residente ad Acerra avrebbe, invece, indotto con violenza e minaccia, sottraendole il passaporto, una giovane a prostituirsi prima a Napoli e successivamente a Frosinone, consegnandola a una ventottenne nata in Georgia alla quale la vittima doveva consegnare i soldi proventi del meretricio. L’altra indagata, residente a Patrica, è accusata di aver sfruttato la prostituzione di due giovani consegnando loro un camper dove le stesse potevano esercitare il meretricio sull’asse attrezzato a 90 euro al giorno.
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