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Frosinone

72º Stormo, svanisce anche l’ultima speranza

Il generale Frigerio ha ribadito: «A Viterbo è pronta a partire la scuola interforze per piloti a guida A.M.». Anche l’iter parlamentare agli sgoccioli

72º Stormo, svanisce anche l’ultima speranza

Viterbo diventerà un polo formativo d’eccellenza della Difesa. Frosinone perderà la scuola di volo per elicotteristi dell’Aeronautica militare, che si trasferirà nella Tuscia, con un vulnus irreparabile per l’economia locale e per il prestigio. Tutto nell’imbarazzante e imbarazzato silenzio, salvo qualche eccezione, del mondo politico locale, a qualsiasi livello, che, oltre a sterili prese di posizione, che hanno esaurito la loro eco al confine naturale del fiume Sacco, null’altro ha saputo produrre. Nessuna azione incisiva; soltanto una quantità industriale di inutili chiacchiere.

L’ulteriore conferma di un percorso ormai avviato e irreversibile è arrivata venerdì scorso in occasione della cerimonia di giuramento, eccezionalmente congiunta, di 140 allievi marescialli dell’Esercito Italiano e di 135 dell’Aeronautica Militare, svoltasi all’aeroporto “Tommaso Fabbri” di Viterbo alla presenza del ministro della Difesa Guido Crosetto (Fratelli d’Italia). Il capoluogo viterbese consolida, quindi, il suo ruolo di polo formativo militare con le scuole marescialli delle due forze armate che collaborano con l’Università della Tuscia. In un prossimo futuro, poi, è prevista l’apertura della scuola interforze dell’ala rotante che vede, nel trasferimento da Viterbo a Frosinone del 72º Stormo, il suo punto di forza.

Il generale di squadra aerea Silvano Frigerio, comandante del Comando Scuole/3ª Regione aerea, a margine della cerimonia, ai microfoni del Tgr Lazio della Rai, ha detto che «è un piacere, è un onore lavorare qui (a Viterbo, ndr), avere la scuola dei nostri allievi marescialli e collaborare con l’Università della Tuscia. In futuro ci sarà la scuola piloti (interforze per elicotteristi, ndr) a leadership dell’Aeronautica militare per formare i futuri piloti».

Le parole del comandante Frigerio risuonano, quindi, come un de profundis per le residue speranze, per la verità ridotte al lumicino, di chi credeva ancora in un clamoroso ribaltone. Tra l’altro, nella giornata di oggi, scade il termine per l’espressione del parere da parte della commissione parlamentare competente, ovvero la commissione Difesa, e della commissione Bilancio e Tesoro sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R numero SMD 31/2023, denominato “Nuova scuola elicotteri Viterbo - Segmento operativo”, costituito dal “segmento volo” Light Utility Helicopter (LUH) - elicottero multiruolo per la difesa, relativo all’acquisizione di nuovi elicotteri leggeri in sostituzione delle flotte legacy e la realizzazione del “segmento terra”, denominato “Ground based training system (GBTS)”, per la formazione dei piloti dell’Aeronautica militare, delle Forze armate e dei Corpi dello Stato. Manca, pertanto, il sigillo finale il cui esito appare alquanto scontato.

Se il risultato finale appare già scritto, le riserve, tuttavia, sull’operazione rimangono tutte.
«Basterebbe far capire che il rapporto costi-benefici a Frosinone è migliore. E che l’acquisto da parte dell’esercito di un certo tipo di elicotteri non può giustificare lo sradicamento del 72º Stormo da Frosinone per portarlo in Tuscia – ha detto nei giorni scorsi l’europarlamentare della Lega Maria Veronica Rossi – Da tempo, ho chiesto un incontro al ministro Crosetto senza ottenere risposta, evidentemente non è interessato a parlare della questione. Sto provando ora con il sottosegretario alla difesa, sperando di incontrare, quantomeno, maggiore cortesia istituzionale».
Poi ha aggiunto: «Nessuno ha mai fornito una ragione inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo.

Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche? Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze.

Basterebbero investimenti minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo, un giorno, dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile? Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa illogica decisione di trasferimento del 72º Stormo? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico della Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale. Rischia quindi di essere una soluzione antieconomica.

Nessuno è stato in grado di dire se vi sia o meno un reale risparmio nell’attuare questo “trasloco”. Le cifre non si conoscono e non sono state rese note. Ci piacerebbe conoscere il quadro tecnico economico dei lavori su Viterbo e quello di quelli eventuali su Frosinone, magari potrebbe uscire qualche sorpresa e magari scopriremmo che andare via dal capoluogo ciociaro non sarebbe poi così tanto conveniente dal punto di vista economico. Quindi, invito l’amministrazione militare, il governo e il ministero della difesa a tirare fuori i numeri di questa operazione, proprio per fugare ogni dubbio. Se poi, si vuole dire che Viterbo è più strategica di Frosinone, non ci siamo proprio. È la realtà effettuale a smontare questa favola della buonanotte. Se, poi, c’è un accanimento sulla soluzione di Viterbo, si pensi per Frosinone a sviluppare tutta la parte della ricerca e dell’industria militare».

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