Politica
31.12.2025 - 08:00
Botti di Capodanno anticipati in consiglio comunale. La crisi politica della maggioranza si aggrava ulteriormente. Finisce con il sindaco Riccardo Mastrangeli solo tra i banchi, che annuncia la revoca delle deleghe ai servizi sociali e alla cultura ai due assessori di Fratelli d’Italia, rispettivamente Alessia Turriziani e Simona Geralico. La revoca riguarda le deleghe, non gli assessorati. Una reazione “scomposta” arrivata al termine di una serie di errori tattici e strategici senza precedenti. E i titoli di coda della seduta di ieri sono quelli di un’umiliazione politica che Riccardo Mastrangeli poteva e doveva evitare. Essendo chiaro dall’inizio che la maggioranza non c’era più e che opposizioni e “dissidenti” avrebbero tenuto il numero legale soltanto per approvare alcune delibere. La cronaca. Non c’erano i consiglieri di Fratelli d’Italia (5), quelli del Polo Civico (2) e il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri (indipendente). Non c’erano perché a distanza di oltre un mese e nonostante tre sedute andate deserte per mancanza del numero legale, risposte alla soluzione della crisi da parte del sindaco Mastrangeli non ci sono state. E men che meno si sono registrate risposte alle loro richieste. All’appello rispondono in 19, poi in aula si sale a 20: 11 tra “dissidenti” e opposizioni, 9 della coalizione di governo. Vale a dire esponenti della cosiddetta “galassia della Lega”: Carroccio (1), Lista Ottaviani (1: Gianpiero Fabrizi era assente giustificato), Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia (4), Marco Sordi (Lista Vicano). Più Mastrangeli e Christian Alviani (Identità Frusinate). Troppo pochi.
Opposizioni e “dissidenti” capiscono di essere di più e fanno letteralmente quello che vogliono. Ottenendo a maggioranza (loro sì) l’inversione di quattro punti all’ordine del giorno. E approvandoli. Parliamo dell’acquisizione al patrimonio comunale di un’area destinata alla realizzazione di un percorso ciclo-pedonale, della riduzione del vincolo cimiteriale (da 200 a 50 metri), della mozione di Vincenzo Iacovissi (Psi) per l’istituzione di una corsa diretta Frosinone-Roma Termini e viceversa. Infine, l’acquisizione di un terreno. Quindi bisognava passare alle delibere riguardanti sia alcune variazioni di bilancio che provvedimenti propedeutici al documento contabile. A quel punto escono dall’aula sia i 9 esponenti della maggioranza che gli 11 tra “dissidenti” e opposizioni. La seduta viene dichiarata sciolta. Il sindaco Riccardo Mastrangeli chiede la parola e il presidente dell’aula Norberto Venturi specifica che gliela concede ma che appunto il Consiglio era sciolto. Mastrangeli dice: «Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha scelto di non presentarsi in aula, assumendo una posizione di grave e incomprensibile irresponsabilità amministrativa. Le pratiche all’odg avevano un carattere esclusivamente tecnico e riguardavano temi di assoluta rilevanza sociale per la città: il sostegno alle Rsa per anziani, gli interventi per l’autismo, il supporto alle rette nell’ambito delle Rsa e, in maniera particolare, le misure a sostegno dei caregiver. Tutti ambiti che peraltro afferiscono in larga parte agli assessorati di competenza di FdI e che trovano copertura finanziaria principalmente attraverso risorse regionali. Di fronte a tale assenza di senso di responsabilità amministrativa ho ritenuto necessario revocare con effetto immediato le deleghe agli assessori Alessia Turriziani e Simona Geralico».
Ancora: «Qualora questo atteggiamento di disinteresse dovesse tradursi anche in una posizione politica strutturata e reiterata, non escludo ulteriori determinazioni, comprese quelle di carattere politico. In questo momento, tuttavia, la mia volontà è quella di distinguere nettamente i due piani. Desidero invece sottolineare con forza il senso di responsabilità dimostrato dai gruppi consiliari della Lega, della Lista per Frosinone, della Lista Ottaviani, di Identità Frusinate e della Lista Vicano, tutti presenti in aula per garantire l’approvazione di provvedimenti di vitale importanza per la città». Parole che segnano una ulteriore frattura. Dalla seduta di ieri è emerso chiaramente che non può esserci alcuna maggioranza senza Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Polo Civico. Ma pure senza Carlo Gagliardi (Lista Marzi). Ieri si era in seconda convocazione e la quota del numero legale era fissata a 12. E non si capisce per quale motivo la richiesta iniziale di assegnare un assessorato al Polo Civico (non ci sarebbe stato bisogno di alcun rimpasto) sia stata bocciata. Allo stesso modo non arrivano risposte sulle richieste del terzo assessorato a FdI, del secondo alla Lista per Frosinone e della rappresentanza in giunta del Polo Civico. La linea del no ad un assessorato al Polo Civico perché nel 2022 ha concorso con il centrosinistra non può reggere. Soprattutto perché l’unica alternativa è quella di una maggioranza tra la “galassia della Lega”, i “dissidenti” e le opposizioni di centrosinistra. Di cosa stiamo parlando quindi? Ieri sera la linea doveva essere quella di prendere atto che la maggioranza non c’era. Magari prevedendo le dimissioni (c’è la possibilità di ritirarle dopo venti giorni, utili per resettare la situazione). Invece si è scelto di aprire la seduta per lasciare la scena alle minoranze. Adesso la crisi si è aggravata e l’umiliazione politica di Mastrangeli è destinata a pesare tantissimo. Forse in maniera decisiva.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione