Cerca

Frosinone

Cimitero, chiesto il referendum

L’argomento da sottoporre al voto dei cittadini è l’attivazione dell’impianto di cremazione di Colle Cottorino

Cimitero, chiesto il referendum

L’impianto di cremazione di Colle Cottorino potrebbe essere sottoposto a referendum. A chiederlo sono la Lista per Frosinone, la Lega, la Lista Ottaviani, insieme al consigliere Marco Sordi. Tutti gruppi appartenenti all’attuale maggioranza di governo che, vista la delicatezza dell’argomento, hanno deciso di sottoporlo all’attenzione della cittadinanza.

La struttura da sempre vede posizioni opposte sia all’interno della politica locale, sia tra i cittadini. Ma soprattutto tra i residente. C’è chi è a favore dell’attivazione, ma tanti altri sono contrari in particolare vengono messe al primo posto le possibili emissioni che potrebbero andare ad influenzare ancora di più la situazione precaria dell’inquinamento atmosferico di Frosinone.
Non è un segreto che la città nel periodo invernale soffre le polveri sottili con continui sforamenti. Anche se per quest’anno la situazione sembra essere ancora sotto controllo con le centraline che non hanno registrato sforamenti.
Ricordiamo che l’impianto di cremazione di Colle Cottorino è stato costruito nel 2006. Poi nel 2008 il collaudo, ma non è mai entrato in funzione. Per quanto riguarda i costi si parla di 890.000 euro, di cui 526.000 per le opere in muratura e 364.000 per l’impianto interno e le sue attrezzature. L’ultima notizia risale al 2013 con il via libera della conferenza dei servizi al rilascio dell’autorizzazione per le emissioni in atmosfera.

La nota dei gruppi

L’annuncio di voler indire un referendum arriva direttamente dai promotori con una nota congiunta firmata dalla Lista per Frosinone, dalla Lega per Salvini, dalla Lista Ottaviani e da Marco Sordi. «L’attuale struttura, costruita nel 2006, è stata concepita in un contesto tecnologico e ambientale ormai superato – si legge nella nota – Oggi, alla luce delle più recenti conoscenze scientifiche e delle criticità legate alla qualità dell’aria che caratterizzano il territorio comunale, è necessario interrogarsi con responsabilità sull’impatto che tale impianto può avere sulla salute dei cittadini e riteniamo doveroso affrontare con la massima attenzione ogni decisione relativa al suo avvio».

«È opportuno ricordare che nessun impianto di cremazione può essere totalmente esente da emissioni di sostanze potenzialmente nocive, quali particolato fine e ultrafine ed altri elementi che contribuiscono all’inquinamento atmosferico e del sottosuolo – continua – Tale aspetto assume particolare rilievo a Frosinone, città che da anni registra livelli di inquinamento importanti, dovuti principalmente alla conformazione geografica del territorio. Alla luce di queste considerazioni, il gruppo ritiene che l’attivazione dell’impianto di cremazione debba avvenire solo dopo un coinvolgimento diretto e consapevole della cittadinanza. Per questo motivo, il gruppo propone l’indizione di un referendum comunale, che consenta ai cittadini di esprimersi in maniera chiara e democratica su una scelta che incide sulla salute pubblica e sulla tutela dell’ambiente. Si ritiene fondamentale promuovere un percorso di trasparenza, partecipazione e informazione, nel rispetto dei principi di precauzione e responsabilità istituzionale. L’obiettivo è quello di garantire che ogni decisione venga assunta nell’interesse esclusivo dei cittadini e del territorio, valorizzando il diritto di tutti a vivere in un ambiente sano e sicuro, solo così si potrà costruire un futuro sostenibile per Frosinone, nel pieno rispetto delle persone e del territorio».

Il referendum consultivo

Il referendum chiesto dai consiglieri è una sorta di parere che la cittadinanza è chiamata ad esprimere. Ma non è vincolante. È disciplinato dallo statuto comunale e prevede la raccolta di almeno duecento firme. Nei trenta giorni successivi la proposta è sottoposta al consiglio comunale e deve svolgersi entro novanta giorni dalla esecutività della deliberazione. È valido se partecipa alla votazione almeno la metà degli aventi diritto al voto ed è accolto se la risposta affermativa riporta la maggioranza assoluta dei votanti.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione