Frosinone
15.10.2025 - 08:00
Un faccia a faccia a cena. In un locale al centro del... centro storico. Di Frosinone naturalmente. Francesco De Angelis e Domenico Marzi non potevano certamente passare inosservati. Impossibile che non abbiano parlato di politica. Anche perché Francesco De Angelis, presidente del Pd regionale, non ha affatto rinunciato all’idea di provare a “recuperare” Marzi al centrosinistra. Specialmente nella prospettiva delle elezioni comunali 2027. Domenico Marzi è stato due volte sindaco del capoluogo (dal 1998 al 2007), alla guida di coalizioni di centrosinistra. Ma anche con il sostegno di liste civiche trasversali e capaci di “attrarre” voti da un elettorato tradizionalmente di centrodestra.
Concetto che peraltro Marzi ha costantemente ribadito: «Il centrodestra è maggioritario a Frosinone, non c’è altro modo per vincere alle comunali».
Uno schema che piace anche a Francesco De Angelis. La Lista Marzi in dieci mesi ha spesso garantito il numero legale nelle sedute di prima convocazione, dimostrandosi decisiva. Con 3 consiglieri su 4: Domenico Marzi, Alessandra Mandarelli e Carlo Gagliardi. Non Armando Papetti, che peraltro ha già annunciato che nel 2027 farà parte della coalizione a sostegno del candidato sindaco Vincenzo Iacovissi. Parliamo della coalizione “La Frosinone di Domani”, composta da 4 liste: Psi, Frosinone Aperta (della quale Papetti sarà capolista), Area Vasta e Provincia in Comune di Luigi Vacana.
Torniamo a Domenico Marzi. Più volte ha specificato che non fa parte della maggioranza, ma che non parteciperà ad operazioni finalizzate all’interruzione anticipata della consiliatura. Tipo dimissioni di massa o mozione di sfiducia. Sul piano del programma la Lista Marzi ha chiesto risposte su alcune tematiche. A cominciare dalla riattivazione dell’ascensore inclinato. Ma pure lo spostamento degli uffici comunali dell’ex Mtc nella sede di piazza VI dicembre.
Vedremo come evolverà la situazione, ma De Angelis confida nel cosiddetto “richiamo della foresta” del due volte sindaco di Frosinone. Mancano poco più di venti mesi all’appuntamento elettorale e il centrosinistra è assai diviso. Nel 2022 Marzi fu candidato a sindaco di una coalizione che ora non esiste più. Considerando che Andrea Turriziani (Lista Marini) e Claudio Caparrelli (Polo Civico) fanno parte della coalizione trasversale che appoggia Mastrangeli. Della scelta di mantenere il numero legale della Lista Marzi abbiamo detto. Il Partito Democratico, terminata la fase congressuale, ha intenzione di prendere in mano la situazione. Anche con l’individuazione del candidato sindaco. Il nome in pole resta quello di Angelo Pizzutelli, che però non si è sbilanciato. Perché intende capire bene quali saranno le dinamiche e le alleanze della coalizione.
Sotto questo punto di vista il dibattito infuocato sulle mozioni ha chiarito il quadro all’interno dell’aula consiliare e non solo. Il gruppo del Pd ritiene ineludibile un confronto (pure in chiave elettorale) con i “dissidenti” del centrodestra. Sicuramente con Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (eletti nella Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (eletto nella Lega). Ma pure con FutuRa: Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone. Poi c’è il gruppo di Forza Italia, composto da Pasquale Cirillo, Maurizio Scaccia e Christian Alviani.
Da un lato c’è sicuramente un ragionamento di politica nazionale. Frosinone è un Comune capoluogo di provincia e Pd e Forza Italia dovranno tenere conto di questo. Perfino sul tavolo regionale. Però lo strappo degli “azzurri” non sembra di quelli che possono essere ricuciti. Il botta e risposta sulle mozioni è stato fortissimo. Riccardo Mastrangeli ha detto: «Ciò che colpisce maggiormente è la contraddizione: la posizione assunta da Forza Italia a livello comunale non ha nulla a che vedere con quella nazionale del partito. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dimostrato in questi mesi grande equilibrio e responsabilità, muovendosi su posizioni nette e credibili in sede europea e internazionale».
I consiglieri Pasquale Cirillo, Maurizio Scaccia e Christian Alviani hanno risposto: «Peccato che conosciamo bene la posizione del nostro partito, a livello nazionale e di governo, che non ha bisogno di suggeritori dell’ultima ora. Se proprio volete saperlo, molto probabilmente ci saremmo astenuti. La verità è che l’assenza di Lega, Fratelli d’Italia e Lista per Frosinone in aula è un evidente atto di debolezza politica. Non siamo abituati a scappare con la coda tra le gambe. Né a sottrarci al confronto. Da che parte stanno Lega, FdI e Lista per Frosinone, visto che da oltre un anno governano appassionatamente con una parte del centrosinistra? Meno lezioni, più coerenza. Forza Italia sa benissimo dove sta: dalla parte del buon senso e della serietà politica». Non rimane che attendere per capire cosa succederà a ridosso dell’appuntamento elettorale.
Tornando nel campo del centrosinistra, il Psi ha già definito coalizione, candidato sindaco e orizzonte politico. Nel Pd c’è chi ritiene che magari tra un anno i due partiti possano provare a confrontarsi anche sulle elezioni comunali di Frosinone, dove il centrosinistra ha messo in fila tre sconfitte consecutive. Però i Socialisti hanno già ribadito che la candidatura a sindaco di Vincenzo Iacovissi è irrinunciabile. Elemento sul quale i Democrat devono riflettere. Peraltro il gruppo consiliare Dem ha rivendicato la centralità del partito nelle future strategie. Non si vede un “punto di caduta” possibile e condiviso.
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