Politica
01.10.2025 - 10:00
Claudio Fazzone
«Allora, in realtà i fatti sono chiari e la domanda la poniamo noi: se la situazione di oggi (che va avanti da almeno sedici mesi) è questa, perché dovremmo fidarci domani?». Le parole del senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale di Forza Italia, sono pesantissime sul piano politico. E riguardano gli assetti del centrodestra al Comune di Frosinone. Perché il ragionamento che resta sullo sfondo è il seguente: Frosinone è un capoluogo di provincia e dunque bisognerà tenere conto degli assetti regionali della coalizione. Inoltre, considerando che nella primavera del 2027 si voterà pure per le amministrative di Roma, complicato pensare che non si troverà una soluzione per ricucire lo strappo con gli “azzurri”.
Claudio Fazzone rileva: «La premessa è necessaria: per quello che mi riguarda ho sempre dato la massima importanza e considerazione alle scelte che vengono prese dai rappresentanti locali del partito. Perché loro conoscono il territorio, le dinamiche e perfino le sfumature. Sì, Frosinone è un Comune capoluogo di provincia, ma non è che si può invocare il tavolo regionale soltanto quando fa comodo. Il punto è che il sindaco Riccardo Mastrangeli ha preso le sue scelte sedici mesi fa. Quando ha deciso di non tenere in alcuna considerazione le nostre richieste e le nostre argomentazioni. Non è che allora non si sapesse che Forza Italia è il partito fondatore del centrodestra. Non è che allora non si sapesse che si andava a rompere il quadro politico del giugno 2022, lo stesso peraltro che aveva consentito le vittorie anche nel 2012 e nel 2017. Quello che è successo dopo lo sanno tutti. Oggi a sostegno del sindaco Riccardo Mastrangeli c’è una coalizione trasversale. In ogni modo la linea di Forza Italia è quella che hanno rappresentato i consiglieri comunali: Pasquale Cirillo (segretario cittadino), Maurizio Scaccia (capogruppo comunale) e Christian Alviani. Per quello che mi riguarda, ribadisco il concetto: se nei nostri confronti non è stato mostrato rispetto politico oggi, cosa può cambiare domani?».
Sempre più complicato, quindi, pensare ad una ricomposizione del quadro del centrodestra al Comune di Frosinone. Sicuramente non ci sarà nel corso di questa consiliatura, alla conclusione della quale mancano ventuno mesi. Ma pure in prospettiva la soluzione appare lontana. Nonostante il tavolo regionale, nonostante la contemporanea votazione anche al Comune di Roma. Nonostante i tentativi che verranno effettuati dai referenti regionali dei partiti.
Peraltro nel capoluogo ciociaro ci sono pure altre situazioni che vanno chiarite. Per esempio quella dei rapporti tra Riccardo Mastrangeli e il gruppo di Fratelli d’Italia, che esprime 5 consiglieri e 2 assessori. Due mesi fa FdI non ha condiviso (è un eufemismo) la decisione di Mastrangeli di approvare in giunta la delibera sulla presa d’atto del tracciato del Brt. Non c’è stato alcun chiarimento su quel punto. Stesso discorso per quanto riguarda i rapporti tra Riccardo Mastrangeli e il presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri. Neppure lui era d’accordo sul provvedimento riguardante il Bus Rapid Transit. Infatti ha lasciato la Lista Ottaviani, della quale è stato un punto di riferimento per anni. Si tratta di situazioni rimaste “sospese”.
Sul versante della Lega, il parlamentare e coordinatore provinciale Nicola Ottaviani (ex primo cittadino) sta cercando di rinsaldare la cosiddetta “galassia del Carroccio”. Composta pure dalla Lista Ottaviani e dalla Lista per Frosinone. Il test delle provinciali sarà indicativo. Con ogni probabilità Ottaviani punterà ancora su Andrea Amata. E vorrà capire su quanti voti ponderati potrà contare. Probabilmente su 8 : Mastrangeli, Lega (1), Lista per Frosinone (3), Lista Ottaviani (2), Marco Sordi (Lista Vicano). Potrebbe aggiungersi il Polo Civico (1) e quindi toccare quota 9. Su un simile scenario ci sarebbe un ragionamento anche sulle comunali.
Rimane però la frattura del quadro del centrodestra. Di Forza Italia (3) abbiamo detto. Ma ci sono stati altri 6 “dissidenti”: Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega), Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone (FutuRa). Parliamo dei consiglieri che nel 2022 erano stati eletti tutti nel centrodestra. E che ora sono all’opposizione. Al punto da votare “no” sia al Bilancio di previsione che al Rendiconto.
La sensazione forte è che nel 2027 il profilo delle coalizioni è destinato a cambiare profondamente. E trasversalmente.