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Memmo Marzi volta pagina

«Non mi riconosco più nel Pd. Nel 2022 abbiamo fatto un exploit, ma il contesto ora è cambiato. Avevo accettato la candidatura a sindaco chiedendo che nella coalizione ci fossero pure Psi e Vicano»

Memmo Marzi volta pagina

In queste ultime settimane si sono susseguiti gli appelli, soprattutto dal Partito Democratico, per provare a ricomporre la coalizione di centrosinistra del 2022, quella a sostegno di Domenico Marzi. Da allora però sono trascorsi più di tre anni e molte cose sono cambiate. Per esempio Domenico Marzi, unitamente ad altri due consiglieri della “sua” civica (Alessandra Mandarelli e Carlo Gagliardi), contribuisce a garantire il numero legale nelle sedute ordinarie di prima convocazione.
Una sponda importante, anzi decisiva, per l’Amministrazione di Riccardo Mastrangeli. E secondo diverse addetti ai lavori nel 2027 potrebbe essere costituita una coalizione trasversale dal profilo anche civico. Nella quale potrebbero ritrovarsi sia Riccardo Mastrangeli che Domenico Marzi. Quest’ultimo è stato sindaco di Frosinone per due mandati (dal 1998 al 2007), alla guida di coalizioni di centrosinistra. E per anni si è riconosciuto nelle posizioni politiche del Pci prima, del Pds e dei Ds dopo e quindi del Partito Democratico. Ma oggi come stanno realmente le cose? Lo abbiamo chiesto a Domenico Marzi direttamente. Questa la domanda: è possibile ricostruire la coalizione di centrosinistra che lei hai guidato come candidato sindaco, arrivando peraltro al ballottaggio?

Domenico Marzi non si tira indietro e spiega: «Fermo restando che continuo a ritenere che nel 2022 abbiamo fatto un exploit (arrivando al ballottaggio), alcune cose vanno dette. La mia candidatura a sindaco arrivò all’ultimo istante e tutti sanno che per il sottoscritto non fu una scelta semplice accettare quella sfida. È venuto il momento di sottolineare come avessi chiesto delle condizioni politiche precise. Una su tutte: che della coalizione di centrosinistra facessero parte pure il Psi e le liste di Mauro Vicano. Questo non è successo e nessuno mi ha mai risposto. Eppure c’è chi si era impegnato a ricomporre per intero il quadro di centrosinistra».

Prosegue Domenico Marzi: «Ho letto dell’iniziativa del Partito Socialista, che certamente non appoggerò. D’altronde loro non hanno sostenuto la mia candidatura a sindaco tre anni fa. Oggi rappresento una lista civica. O forse rappresento soltanto me stesso, considerando che c’è chi prende altre strade». Chiediamo ancora a Marzi: e per quanto riguarda il Pd, che rivolge continui appelli a ricomporre il quadro del 2022? Argomenta Domenico Marzi: «Guardi, io ritengo che il Partito Democratico dovrebbe riflettere seriamente su molte questioni. Partendo dal risultato delle Marche, che sicuramente suggerisce considerazioni approfondite su strategie, tematiche, alleanze. Dico chiaramente che non mi riconosco più nelle scelte del Pd. Una spedizione di navi (iniziativa che ha un intento nobile e significativo) non può però rappresentare una soluzione politica. Siamo tutti d’accordo nel contrapporci alle operazioni di Israele e a quello che sta succedendo a Gaza. Ma certamente non si possono correre certi rischi e l’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella andava colto al volo. Senza se e senza ma».
Aggiunge Marzi: «Qualche giorno fa ho ascoltato (apprezzandone la posizione) un esponente politico del calibro di Goffredo Bettini dire che è favorevole alla separazione delle carriere dei magistrati. Credo che la storia politica di Bettini parli da sola. Però il Pd sulla separazione delle carriere e su altri temi ha sempre e soltanto posizioni finalizzate a mantenere lo status quo. Ecco perché non mi riconosco più nel Partito Democratico».

Continua Domenico Marzi: «Il futuro? A livello nazionale mi auguro che possa avere maggiore voce in capitolo un’area di centro moderata e riformista. Sul piano locale la stessa cosa. Coalizioni dal profilo civico? Certo, perché no. Ritengo che al primo posto debba essere messa la buona amministrazione e per il 2027 mi impegnerò a lavorare per costruire una coalizione che vada nella direzione prima indicata. Anche per risolvere problemi che l’attuale Amministrazione fatica a definire».
Di più Domenico Marzi non dice. Ma le posizioni espresse sono chiarissime.

Relativamente all’attuale situazione politica, Marzi ha costantemente ripetuto che non ha intenzione di assumere decisioni che vadano nella direzione di un’interruzione anticipata della consiliatura. Tipo dimissioni di massa o mozioni di sfiducia. Iniziative che determinerebbero il commissariamento del Comune. Va detto che comunque Marzi ha chiesto altresì delle risposte sul piano amministrativo. Capiremo nei prossimi mesi quello che potrà succedere. Per adesso però il mantenimento del numero legale non è in discussione.

Intanto è stata convocata la seduta consiliare per il question time: si terrà mercoledì 8 ottobre alle ore 18. Da capire se lo stesso giorno verrà fissata anche la seduta ordinaria. E se soltanto in prima convocazione o prevedendo altresì la seconda “chiama”. Il nodo è il numero legale: in “prima” servono almeno 17 presenti, in “seconda” 12. La coalizione trasversale che sostiene Riccardo Mastrangeli arriva a 16 (su 33). Senza considerare però i 3 della Lista Marzi, che proprio per questo motivo sono determinanti da mesi. Il Sindaco non è mai andato “sotto” in aula consiliare e questo elemento è stato importante. Perché gli ha consentito di non prendere in considerazione le richieste di verifica o di rimpasto di giunta che in diversi hanno avanzato.

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