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Il delitto

Omicidio di Romina De Cesare, a giugno in Cassazione

Fissato l’ultimo atto del processo a Pietro Ialongo, accusato di aver ucciso l’ex fidanzata con 14 coltellate. La ragazza lo aveva lasciato e la sera del 2 maggio avrebbe dormito per l’ultima volta in via del Plebiscito

Omicidio di Romina De Cesare, a giugno in Cassazione

La polizia in via del Plebiscito la sera della scoperta dell’omicidio

L’omicidio di Romina De Cesare il 20 giugno in Cassazione.
L’ultimo atto del processo a Pietro Ialongo, ex fidanzato di Romina, è stato fissato a sei mesi dalla conferma della condanna a 24 anni da parte della Corte d’appello d’assise di Roma.

Entrambi di Cerro al Volturno, in Molise, dopo esser rientrati da Parigi, dove Romina lavorava in banca, vivevano in un appartamento in via del Plebiscito, il luogo del delitto. Romina a Frosinone lavorava come cameriera in un bar e in precedenza aveva lavorato anche in un centro commerciale. I due si erano lasciati, ma, per dividere le spese, avevano deciso di abitare ancora al centro storico di Frosinone. Ma Romina, che nel frattempo aveva conosciuto e iniziato a frequentare un nuovo ragazzo, aveva deciso di andarsene, stanca di una serie di comportamenti di Pietro che, una notte l’aveva svegliata e filmata. Quella sera sarebbe stata l’ultima in via del Plebiscito, tuttavia da quell’appartamento non sarebbe più uscita viva.
Ialongo, difeso dall’avvocato Marilena Colagiacomo, è accusato dell’omicidio avvenuto il 3 maggio 2022, con l’aggravante del rapporto di convivenza e dell’aver commesso il fatto nei confronti di una persona con cui aveva posto in essere atti persecutori.

L’omicidio dura poco meno di dieci minuti come ricostruito dalle telecamere della zona, analizzate dalla squadra mobile della questura di Frosinone. «In pochi minuti - scrivono i giudici d’appello - l’imputato non solo aggredisce con estrema violenza la De Cesare, appena entrata a casa, ma si reca anche in bagno per lavarsi le mani e per pulire il coltello (come emerge dal rilevamento di tracce ematiche a mezzo luminol nel lavandino e sulla manopola) tanto che sui vestiti successivamente rinvenuti non sono state trovate ulteriori tracce ematiche della vittima, nonostante avesse portato con sè l’arma».
Ialongo - ribadisce la Corte - «non accettando la fine della relazione, assume sempre più un comportamento ossessivo e persecutorio verso la De Cesare, fino a riprenderla, il 28/4/2022, con il proprio cellulare, in un audio-video, di notte, con la De Cesare, sempre più esasperata, che ribadisce la fine della loro relazione (“Te l’ho detto, non c’è più niente tra di noi, già da tempo”) e la decisione, ormai presa, di trovare un’altra sistemazione essendo la situazione divenuta intollerabile (“Io me ne vado, perché non può continuare”)».

Quindi, l’epilogo: «la sera del 2 maggio l’imputato aspetta, vestito, il rientro a casa della De Cesare e verso le 00.35 del 3 maggio, in un impeto d’ira, la uccide colpendola con ben 14 coltellate». Come confermato anche dai vicini di casa cinesi che riferiscono «di aver sentito delle urla femminili verso le 00.35» e poi «il rumore di passi per le scale e la chiusura del portone». La Corte rimarca il fatto che Ialongo, nell’interrogatorio, nel quale confessa l’omicidio ricorda di averla colpito “solo” quattro volte con «il coltello che lei gli aveva regalato».

Esaminati la capacità di intendere e volere di Ialongo e i problemi di salute conseguenti a un incidente stradale avuto da ragazzo. Per la Corte c’è «piena capacità di intendere e di volere dell’imputato, al momento del fatto». Aggiungono poi i giudici: «Nonostante il perdurante problema ortopedico e le difficoltà incontrate da entrambi, al ritorno in Italia, a trovare un’adeguata e stabile occupazione lavorativa, il rapporto affettivo procede per molti anni, almeno fino al febbraio 2022».
In definitiva, per i giudici Ialongo «agisce, al momento del fatto, in modo lucido, consapevole e anche organizzato» e, «con rabbia crescente, la colpisce subito, appena rientrata, pulisce l’arma del delitto, si allontana con l’autovettura», andando verso Sabaudia dove poi sarà fermato l’indomani dai carabinieri.

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