Spazio satira
Frosinone
07.02.2025 - 12:00
La centralina Arpa di via Puccini
La notizia di Frosinone capitale dell’inquinamento da polveri sottili per il secondo anno di fila ha fatto il giro d’Italia. Ma, per il sindaco Riccardo Mastrangeli, intervenuto su Rai Radio 1 alla trasmissione “Il pomeriggio di Radio 1” è tutta colpa della centralina Arpa di via Puccini: «Purtroppo - ha detto - è collocata in una posizione assolutamente irrazionale». Ma Legambiente lo incalza, ricordando che se è lì è per un motivo ben preciso. Lo stesso per cui l’Arpa monitora il Pm10 a Fontechiari, la centralina che non sfora mai.
Il dossier Mal’aria di Legambiente per denunciare le scarse politiche in tema ambientale di Frosinone lascia pochi dubbi. Il capoluogo con 70 sforamenti (il doppio del consentito) nel 2024 è risultato il più inquinato d’Italia. Ma non è una novità: il capoluogo era primo lo scorso anno con 70 giornate oltre i limiti dei 50 microgrammi per metro cubo e sempre con la centralina di via Puccini, così come nel 2014 e nel 2015 con 110 e 115 sforamenti. Poi secondo posto nel 2010 e nel 2012 con 108 e 120 e terzo nel 2013 con 112.
Chiamato a spiegare il perché del primato negativo, Mastrangeli ha prima elencato i lavori che arriveranno, dal Brt al raddoppio dell’ascensore inclinato, ai nuovi parcheggi in progettazione nella parte bassa. Poi, incalzato dai conduttori per il rispetto dei limiti che l’Ue vorrebbe abbassare entro il 2030 (la media annua scenderebbe da 40 a 20 e gli sforamenti a 18), il sindaco ha chiosato: «Il problema è di una centralina ubicata in modo particolare. Perché se fosse fatta una misurazione puntuale e onesta Frosinone non avrebbe questo dato così pesante». Della serie il problema non è l’inquinamento con tutto ciò che ne consegue, anche in termini di salute, ma chi lo misura.
Stefano Ceccarelli, presidente del circolo il Cigno di Legambiente che martedì era in piazzale Vittorio Veneto a presentare il rapporto Mal’aria, commenta: «La centralina dello Scalo è lì da decenni, perché solo oggi si evidenzia che la sua collocazione sarebbe impropria? Credo che, prima di parlarne con i media, il sindaco dovrebbe discutere la cosa, dati alla mano (se ne ha), con i responsabili di Arpa Lazio. Ci sono delle norme che stabiliscono l’ubicazione corretta delle centraline, la questione è squisitamente tecnica. Inoltre la differenza fra i dati dello Scalo con quelli di viale Mazzini è dovuta unicamente alla diversa altitudine, perché il fenomeno dell’inversione termica che causa l’accumulo degli inquinanti al suolo è tanto più accentuato quanto più si va a fondovalle. E infatti anche Ceccano, che ha una centralina praticamente alla stessa altitudine, mostra ugualmente valori elevati di Pm10».
Intanto, complici gli alti valori di Pm10 registrati, il Comune ha adottato una nuova ordinanza per prorogare i divieti di circolazione alle auto più inquinanti. I nuovi divieti saranno in vigore fino al 10 febbraio. Il 9, invece, ci sarà la domenica ecologica. Allo Scalo si registrano sette sforamenti consecutivi dal limite dei 50 microgrammi per metro cubo (l’ultima misurazione è 65), mentre da inizio anno sono già 22 le giornate oltre i limiti. A Ceccano sono 25 e a Cassino 18. Segno che il problema non è comunale.
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