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La sentenza

C’è la sentenza: Festa ha diritto ad avere gli atti del concorso

Accolto il ricorso del consigliere sui documenti negati. Sotto la lente il concorso per l’assunzione di due impiegati comunali

alberto festa

Il consigliere di minoranza Alberto Festa

Il consigliere d’opposizione Alberto Festa ha diritto a consultare gli atti che riguardano il concorso indetto dal Comune per l’assunzione di due impiegati amministrativi (categoria C1). E dunque la documentazione che il consigliere ha richiesto di esaminare il 3 gennaio scorso deve essergli consegnata. È quanto hanno stabilito i giudici della prima sezione di Latina del Tar del Lazio (presidente Riccardo Savoia, relatore Valerio Torano, consigliere Francesca Romano) con la sentenza pubblicata lo scorso 20 maggio.

Festa aveva chiesto di visionare gli atti del concorso, ma il 23 gennaio aveva ricevuto un diniego parziale alla sua istanza. Da qui il ricorso al Tar, attraverso il suo avvocato Francesco Scalia, per chiedere l’annullamento del verbale con il diniego in questione. Ricorso intentato contro il Comune nella persona del sindaco, non costituito in giudizio, e contro il presidente della commissione esaminatrice del concorso, il segretario generale dell’ente, assistito dall’avvocato Manlio Formica. Nella sentenza, richiamando il decreto legislativo 267 del 2000, i giudici del Tar ribadiscono che “i consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente del Comune e della Provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge”.

Inoltre, il Tar non rileva nell’istanza di Festa l’intenzione di intralciare il procedimento concorsuale costringendo gli uffici comunali a un aggravio di lavoro per produrre la documentazione richiesta. “Gli unici limiti al diritto di accesso dei consiglieri comunali e provinciali - ricorda la sentenza - si rinvengono nel principio di strumentalità, inerenza e proporzionalità, nel senso che l’esercizio del diritto deve avvenire in modo da comportare il minor aggravio possibile per gli uffici e non deve sostanziarsi in richieste assolutamente generiche ovvero meramente emulative o di disturbo, che si traducano in un sindacato generale, indifferenziato e non circostanziato sull’attività amministrativa”. Non è questo il caso, visto che l’istanza “si rivolge all’acquisizione di specifica documentazione afferente a uno specifico concorso pubblico”.

Per tali ragioni il Tar ha accolto il ricorso di Festa e ordinato al Comune di consegnare al consigliere gli atti richiesti entro trenta giorni dalla notifica della sentenza e di pagare le spese di giudizio di 2.000 euro oltre agli oneri di legge. «Appena avremo ottenuto tutta la documentazione, richiesta fin dai primi giorni di gennaio, valuteremo - dice il Consigliere Festa - a tutela di quanti prendono parte alle procedure concorsuali, dei dipendenti già in organico presso il nostro Comune oltre che di tutta la collettività».

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