Fragile e forte, piace il libro di Attilio Facchini

Grande successo per “Come un dente di leone” di Attilio Facchini, edito da Rizzoli, romanzo d’esordio dell’autore nella narrativa per ragazzi, vincitore del premio letterario “Giana Anguissola”. L’avvocato sorano ama l’arte: da adolescente ha realizzato cortometraggi con gli amici; poi si è avvicinato al teatro per approdare infine alla scrittura. L’abbiamo intervistato.

Da dove arriva questo libro?
«L’inspirazione è stata nascosta per molti anni ed è addirittura emersa dopo che l’ho scritto. Avevo un’amica all’età di sette anni, arrivò in classe, era pallida e malata. Dopo un periodo condiviso, non venne più a scuola. La storia del mio libro trova le basi in questo ricordo inconscio e parla di un’undicenne introversa, Grazia Pia, a cui piacciono fiori e piante. Ha difficoltà nel fare amicizia, è molto sensibile, le piace suonare la musica classica e leggere libri. Un giorno arriva un nuovo compagno di classe, Alessandro, presentato dalla professoressa come “speciale”, era malato. Tra i due nasce una forte amicizia».

Quali sono i temi portanti?
“La fragilità e la forza che serve per affrontare le difficoltà. Conosco molte persone che sono “denti di leone”, fragili fuori, ma forti dentro. Bisognerebbe avere un riguardo speciale per loro, sempre solari e solidali con tutti».

La vittoria nel 2023 del premio “Anguissola” è stato il suo trampolino di lancio?
«Eh sì, ho avuto modo di conoscere la mia agente Alessandra Mele. La verità è che avevo perso la speranza di una pubblicazione importante. Frequentando un corso di scrittura del maestro Raul Montanari, ho partecipato a concorsi avendo dei riconoscimenti che mi hanno dato nuova forza ed ho inviato questo libro al concorso “Giana Anguissola”, tra i pochi di rilievo».