Gennaio si è chiuso con un numero record di giornate oltre i limiti per le polveri sottili. Erano anni, infatti, complice anche la situazione climatica, che non si contavano così tanti sforamenti del limite dei 50 microgrammi per metro cubo per il pm10. E in questo contesto si inserisce la domenica ecologica collettiva in arrivo nel week end che interesserà Frosinone, Alatri, Anagni, Cassino, Ceccano, Ferentino e Sora.

Sono state 140 le giornate di gennaio con una concentrazione di polveri sottili fuori norma nelle otto centraline Arpa posizionate in Ciociaria. Il record è condiviso da Frosinone Scalo e Ceccano con 29, seguite da Cassino con 26. E febbraio non si è aperto in modo diverso. Detto che negli ultimi tre giorni non si hanno i dati di Ceccano, che rimane a 29, Frosinone via Puccini nel frattempo ha raggiunto i 31 sforamenti, Cassino i 28, Ferentino i 22, Alatri i 21, Frosinone viale Mazzini i 16. A zero risultano Anagni, nonostante le stime dell'Arpa e i dati dell'Ancler dicano una cosa diversa, e Fontechiari.

Facendo un confronto nel quinquennio si nota che Frosinone Scalo ha nel 2020 (al 2 febbraio) otto superamenti in più rispetto al 2018 e al 2019, tre in più sul 2017 e sette in più sul 2016. Prosegue la corsa al triste primato del 2006 (l'anno dei 140 sforamenti): all'epoca, sempre al 2 febbraio, gli sforamenti erano 33, mentre l'anno dopo 30.

In crescita i superamenti anche a Ceccano, nonostante i tre giorni di stop dei rilevamenti, visto che al massimo erano stati 26 nel 2017 e 25 nel 2016, mentre lo scorso anno erano stati 22 e nel 2018 19. Ben peggio è andata a Cassino con otto violazioni in più in dodici mesi, 19 rispetto a due anni fa, 12 al 2017 e al 2016. E ancora Alatri in un anno cresce di 17 sforamenti (al massimo erano stati 18 nel 2017), Ferentino di 12. Anche viale Mazzini peggiora, passando dagli 11 sforamenti del 2019 e ai 9 del 2018 agli attuali 16 (nel 2016 erano 14).

In un contesto del genere, e dopo l'allarme dei Medici di famiglia per l'ambiente che denunciano l'esposizione, a gennaio, a concentrazioni superiori al limite di legge per gran parte delle ore, arriva la domenica ecologica collettiva. Il tutto, sempre con i distingui e i limiti del caso, visto che sotto accusa oltre al traffico veicolare ci sono l'inquinamento prodotto dalle biomasse (camini aperti e stufe a pellet, in modo particolare quelle più vecchie) e, in misura ridotta, l'industria e l'agricoltura.

La prossima giornata ecologica, «di carattere intercomunale, si terrà il 9 febbraio 2020, così come richiesto dal Comune di Frosinone e da altri enti municipali - recita una nota dell'ente di piazza VI dicembre - per cercare soluzioni in linea con il principio dello spostamento delle correnti aeree, in ambito provinciale. Dalle ore 8 alle 18, dunque, divieto di circolazione nell'area urbana per tutti i veicoli ad uso privato, e sulla fascia urbana di via dei Volsci dei veicoli con massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate».

Per il Comune «le domeniche ecologiche, pur non costituendo, da sole, la risoluzione delle problematiche ambientali, tuttavia contribuiscono ad attenuare l'incidenza delle emissioni in atmosfera, insieme ad altri provvedimenti e accorgimenti, adottati da parte dell'amministrazione Ottaviani (le isole pedonali per il fine settimana; il servizio di controllo degli impianti termici, civili e industriali; il rinnovo della flotta del trasporto pubblico locale; l'istituzione di nuovi parchi pubblici, come il parco Matusa, e aree verdi; l'introduzione della settimana corta per tutti gli istituti di ordine e grado; l'adozione delle centraline Ancler)».