Cambio d'umore, ma soprattutto la volontà di non andare più a scuola. Sono stati questi i campanelli di allarme che hanno indotto le famiglie a segnalare che qualcosa alla materna non funzionava. Così i carabinieri di Ferentino, in due periodi, a novembre 2014 e a febbraio 2015, hanno installato delle telecamere per monitorare due maestre all'epoca dei fatti, ma ora non più, in servizio nella scuola materna Cola. E da quelle immagini la procura di Frosinone fonda la propria accusa, di abuso dei mezzi di correzione, nei confronti delle ex docenti dell'istituto, di 42 e 53 anni, di Frosinone e Roma. Le due compariranno a giudizio il 6 dicembre.

Un comitato di genitori si è formato in vista del processo. L'avvocato Giampiero Vellucci, che rappresenta dieci famiglie, commenta: «Alcuni di questi bambini hanno subito dei danni psicologici a causa dei quali hanno dovuto fare ricorso a trattamenti specifici di specialisti della materia». A rappresentare i bambini anche gli avvocati Mario Cellitti ed Eliseo De Francesco.

Alle maestre sono contestati episodi verificatisi tra settembre 2014 e marzo 2015. La frusinate è accusata di aver spinto bruscamente i bimbi, in più occasioni, per farli sedere, con modi bruschi avrebbe sottratto zaini, merende e giochi, un'altra volta avrebbe scansato con i piedi, colpendolo, un bimbo nascosto sotto la cattedra, avrebbe vietato ai bambini di andare in bagno e avrebbe, talvolta, baciato i bimbi sulla bocca.

All'altra è contestato l'aver strattonato alcuni bimbi, anche con spinte sul torace per indurli a sedersi, nonché anche quando erano seduti. In un'occasione avrebbe provocato la caduta di un bimbo nel tentativo di farlo sedere e in un'altra avrebbe spostato la cattedra mentre sotto c'era un allievo, facendo sbattere i piedi di ferro della scrivania sull'addome.

Ciò avrebbe prodotto - in base all'accusa, che si è basata su una consulenza - disturbi traumatici e post traumatici, disturbi nel controllo degli impulsi e difficoltà relazionali. Per il consulente sarebbero state adottate improprie modalità educative con atteggiamenti aggressivi e inadeguati.
Le due maestre sono difese dagli avvocati Giampiero Quadrini, Marco Maietta e Anna Puliafito. Loro negano le accuse. L'indagine era partita con un'accusa più grave, quella dei maltrattamenti, ora derubricata. Respinta anche la richiesta di una misura interdittiva dalla professione.