Droga nel centro di accoglienza a Castelmassimo di Veroli. Nei guai un giovane liberiano che nello zainetto nascondeva quasi 18 grammi di marijuana. Un controllo come tanti all'interno della casa d'accoglienza "Don Andrea Coccia" gestito da Diaconia. I carabinieri della locale stazione, al comando del maggiore Argirò, non erano andati per caso.
La ricostruzione
Li teneva d'occhio e da tempo quei ragazzi venuti dall'Africa. La soffiata era partita dal centro. Alla porta uno dei responsabili, nessuna domanda: le forze dell'ordine sapevano bene dove e cosa cercare. La roba era nascosta in uno zainetto, nemmeno l'accortezza di chiuderla in un cassetto o nasconderla altrove. Quello stesso zainetto che il ventunenne liberiano usava per uscire. Al suo interno 17,90 grammi di marijuana e 105 bustine di cellophane solitamente utilizzate dagli spacciatori per il confezionamento delle dosi.
Una quantità eccessiva anche per il solo uso personale, tutta quella sostanza era in realtà destinata al mercato. Il materiale è stato sottoposto a sequestro, mentre il richiedente asilo è stato denunciato all'autorità giudiziaria competente per detenzione di sostanze stupefacenti oltre la modica quantità. Il migrante è ospite dello stabile che per un breve periodo aveva ospitato Godsent, il nigeriano ventenne autore dell'aggressione al carabiniere davanti l'ufficio postale di via Fosse Ardeatine a Frosinone.
Il commento
«Un ragazzo che non aveva mai dato problemi, non avendo mai violato il regolamento interno - hanno sottolineato dal centro - Speriamo solo che sia d'esempio per gli altri quanto accaduto. Abbiamo già notificato l'accaduto alla Prefettura che deciderà cosa fare. Di fatto, non è venuto meno il patto di accoglienza al di là che possa trattarsi di un episodio socialmente inaccettabile».