Denuncia per "simulazione di reato" e piena confessione resa ai carabinieri di Anagni, confermata come da noi anticipato ieri la "bufala" della finta rapina e finta aggressione nelle campagne di Collacciano.

Ieri mattina, con una nota emessa dal comando provinciale, i militari del nucleo operativo e radiomobile della locale Compagnia  "a conclusione di un'intensa e delicata attività d'indagine hanno denunciato una 51enne del luogo, per simulazione di reato, in relazione ad una rapina in abitazione da lei denunciata nel pomeriggio del 23 aprile scorso. I militari nel corso degli accertamenti, hanno verificato che la rapina non si era mai consumata e che la donna l'aveva inscenata allo scopo di giustificare un ammanco di denaro.
La stessa, peraltro, posta di fronte alle incongruenze evidenziate nel corso delle indagini, ha ammesso la propria responsabilità".

Si chiude così come da noi ieri anticipato una vicenda che quando fu denunciata scatenò un vespaio di reazioni. Sulla vicenda, potrebbe aleggiare lo spettro della ludopatia, un fenomeno sempre più diffuso che colpisce, ormai è accertato, soprattutto il mondo femminile.
Le famiglie lamentano sempre più spesso che qualche loro parente, nonostante la esiguità di stipendio e pensione, butti via il denaro incassato in banca o alla Posta giocando i numeri della cabala o, addirittura, inserendo le monete nei videogiochi. Per non parlare della passione del gioco via internet, che ormai è talmente diffuso da essere considerato un male endemico.
Da qui, a denunciare un furto o addirittura un'aggressione, il passo è breve.

All'indomani del 23 aprile, si scatenarono i giustizialisti chiedendo pene severissime con reazioni anche politiche. Fortunatamente, i carabinieri di Anagni hanno spento sul nascere le possibili proteste che qualcuno stava organizzando per bivaccare davanti all'Hotel Santoro e alla Madonna del Popolo, sedi di accoglienza per immigrati.
Una brutta pagina di cronaca, per Anagni, conclusasi con amarezza ma … meglio così. Ora nei guai è finita la donna.