Tragico volo nel Sacco. Una coppia di coniugi perde la vita nelle acque del fiume tra Falvaterra e Ceprano, in località Campo di Cristo. Si tratta di Umberto Patriarca, settantacinque anni, e della moglie Anna Minchella (originaria di San Vittore) di sessantotto, entrambi residenti a Ceprano in zona Campo sportivo. Oggi verrà conferito l'incarico per l'esame autoptico sulle due salme che si trovano nell'obitorio dell'ospedale Spaziani di Frosinone. Sui corpi dei coniugi il medico legale ha svolto solo un'ispezione cadaverica per poter fornire elementi ai carabinieri cercando di ricostruire la dinamica della loro tragica sorte.

La ricostruzione

La tragedia si è verificata martedì 1° maggio, intorno alle 12.30. I coniugi viaggiavano sulla provinciale Falvaterrra-Ceprano a bordo della loro Fiat Panda. Tornavano a casa dopo essere stati al santuario della Madonna della Guardia, a San Giovanni Incarico, dove avevano partecipato ai festeggiamenti in suo onore. Giunti in prossimità del ponte sul Sacco l'auto ha invaso la corsia opposta finendo contro il parapetto del ponte, purtroppo in corrispondenza di un tratto protetto da parecchi mesi solo da barre di legno e non metalliche. Il pensionato ha perso il controllo del mezzo, la protezione in legno non ha retto l'urto e la Panda ha fatto un volo nel fiume, la coppia è così stata inghiottita in pochi minuti dalle acque del Sacco con una dinamica ancora da ricostruire con esattezza. Con l'auto inghiottiti anche Umberto ed Anna. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri di Pontecorvo, Ceprano, Pico, i vigili del fuoco, l'unità subacquea dei carabinieri di Roma e gli operatori del 118. Per ore i soccorritori hanno lavorato per estrarre i corpi e sollevare l'auto. Intorno alle 18.30 è stato estratto il corpo di Umberto, la salma della donna invece è rimasta incastrata all'interno dell'abitacolo ed è stata estratta dopo che la gru dei vigili del fuoco ha recuperato l'auto.
Tante le ipotesi che si sono susseguite. L'unica testimone che aveva assistito al "volo" della Panda ha dichiarato di aver visto deviare l'auto dalla regolare traiettoria sfondando il parapetto e finendo nel fiume. Ha parlato di due passeggeri, ma nulla di più. Solo nel tardo pomeriggio si è appresa prima l'identità dell'uomo, poi quella della moglie.
Le cause della tragedia sono al vaglio degli inquirenti coordinati dal colonnello Fabio Cagnazzo che continuano a lavorare per raccogliere elementi utili a ricostruire l'accaduto. Nessuna ipotesi è esclusa: un malore, un guasto meccanico, un incidente, o addirittura un gesto estremo.
Dopo l'inabissamento dell'auto in prossimità del luogo dell'incidente sono giunti i fedeli che avevano partecipato alla processione del mattino insieme a loro e che inevitabilmente sono scoppiati in lacrime raccontando che erano stati con la coppia, con cui avevano parlato fino alle 12.15. I coniugi Patriarca erano stati invitati a rimanere per festeggiare il primo maggio e soprattutto l'avvio del mese mariano, ma avevano declinato l'invito riferendo di avere un impegno. Purtroppo a pochi minuti il destino ha deciso diversamente.