Abbandono del posto di lavoro, legittimo il licenziamento di una guardia giurata particolare. Come altrettanto legittimo è stato ritenuto l'aver controllato, per un breve periodo, lo stesso lavoratore attraverso un investigatore privato e un gps installato sulla vettura di servizio. Così ha deciso il giudice del lavoro del tribunale di Frosinone Rossella Giusi Pastore, respingendo il ricorso proposto dal lavoratore. Per il giudice legittimo è il licenziamento disposto dalla società di vigilanza, assistita dall'avvocato Danilo Giaccari. Il magistrato ha sostenuto che «deve ritenersi provato» che il lavoratore «ha abbandonato il servizio per appartarsi con l'auto di servizio in luoghi nascosti e incompatibili con il precorso di servizio assegnato. Deve altresì ritenersi provato che egli compilava falsamente i rapporti di servizi (per i giorni oggetto di contestazione disciplinare), omettendo altresì l'indicazione del chilometraggio effettuato».
Dal canto suo, il lavoratore denunciava di aver subito una condotta discriminatoria e che le contestazioni che ne avevano determinato il licenziamento erano pretestuose e legate alla sua attività di sindacalista. Tuttavia, il giudice sulla base delle testimonianze escusse ha ritenuto che i contrasti tra dipendente nelle vesti di sindacalista e azienda erano datati nel tempo, risalenti anche a sei anni prima e che non vi è prova del diretto collegamento. In più è stata ritenuta decisiva la relazione dell'investigatore privato che ha seguito, anche con l'ausilio del gps il lavoratore. Il giudice ha ritenuto tali modalità di controllo non invasive e comunque non in violazione della privacy del dipendente. Il ricorso del lavoratore è stato respinto con condanna al pagamento delle spese legali per 1.600 euro.