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La partecipazione

Del Vecchio investe in Impredo

Operazione di finanziamento tra l’erede del fondatore di Luxottica e l’impresa di Daniele D’Orazio. L’imprenditore ciociaro: «Passeremo dall’essere una società di costruzioni a una di sviluppo»

Del Vecchio investe in Impredo

Dalle costruzioni allo sviluppo. Impredo spa, società attiva nel settore delle costruzioni e dello sviluppo immobiliare, nei giorni scorsi ha comunicato di aver sottoscritto un accordo di finanziamento con Lmdv Capital, family office di Leonardo Maria Del Vecchio. Quest’ultima è nota in Ciociaria per aver acquisito il 95% di Acqua di Fiuggi. Quella tra Impredo e Lmdv è una sinergia che coinvolge la Ciociaria perché il fondatore della prima è Daniele D’Orazio, imprenditore partito da Monte San Giovanni Campano, mentre Del Vecchio, dopo Fiuggi, guarda sempre con interesse al Frusinate. L’accordo - è stato spiegato - è finalizzato al rafforzamento patrimoniale e al supporto di un percorso di sviluppo strutturato della società e prevede un’articolazione progressiva che potrà condurre all’ingresso di Lmdv Capital nel capitale di Impredo fino a una partecipazione massima del 50%, subordinatamente al raggiungimento di specifici obiettivi industriali e strategici. L’operazione si inserisce in una logica di medio-lungo periodo, con l’obiettivo di consolidare la solidità finanziaria di Impredo, rafforzarne la stabilità operativa e supportarne una nuova fase di crescita, in un contesto di mercato che richiede disciplina gestionale, capacità di pianificazione e qualità esecutiva. L’intesa assicura la continuità gestionale e rappresenta un ulteriore avanzamento nel percorso di evoluzione industriale intrapreso da Impredo.

«Questo accordo non nasce dall’esigenza di raccogliere capitale, ma dalla volontà di rafforzare la struttura patrimoniale e organizzativa della società, in coerenza con una visione di lungo periodo. Lmdv Capital condivide un approccio industriale fondato su disciplina, qualità operativa e sostenibilità della crescita. Si tratta di un passaggio rilevante nel percorso di sviluppo di Impredo», è il commento di Daniele D’Orazio, fondatore e azionista di riferimento di Impredo spa.

«L’operazione con Impredo si inserisce nella strategia di Lmdv Capital di supportare realtà imprenditoriali con solidi fondamentali industriali e una chiara visione di sviluppo nel medio-lungo periodo. L’accordo di finanziamento rappresenta un primo passo all’interno di un percorso strutturato, nel rispetto della continuità gestionale e dell’autonomia operativa», è la dichiarazione di Marco Talarico, Ceo di Lmdv Capital.

Quali saranno le prospettive future per Impredo?

«Impredo passerà a essere una società che farà prevalentemente sviluppo, con all’interno un’impresa di costruzioni - risponde D’Orazio - a differenza di ieri che era una società di costruzioni».

Ci sarà anche una ricaduta in termini occupazionali?

«Potendo fare sviluppo lavoreremo più in proprio e avremo più possibilità di gestire le maestranze a modo nostro».

L’accordo rappresenta una svolta...

«Un nuovo inizio. Impredo inizierà a fare sviluppo. Saremo un vero “only one”, saremo un vero general contractor con 160/170 dipendenti».

Come nasce l’accordo con Del Vecchio?

«Impredo ha realizzato il palazzo in cui ha sede il Twiga. Prima ci siamo conosciuti sul campo. Prima lavoravamo per lui».

La storia di Impredo parte da lontano, dal 2014.

«Siamo partiti a febbraio 2014 lavorando con clienti istituzionali, banche, assicurazioni. Ormai sono trapiantato da anni a Roma, ma Impredo ha sede sia a Milano che a Roma».

Quali sono i lavori di cui andate maggiormente fieri?

«Le Terme De Montel, un parco termale a Milano di 16.000 metri quadrati, il progetto Syre per Axa re con circa 270 alloggi sempre a Milano. E poi, a Roma, tre alberghi di lusso a cinque stelle tra cui il Parco dei Principi nonché 290 appartamenti suddivisi su vari cantieri».

Tra i vari progetti ce n’è uno di cui D’Orazio va particolarmente fiero ed è la Scuola Mastri 4.0...

«L’ingresso di Lmdv in Impredo conferma una visione industriale chiara: crescere non significa solo aumentare i volumi, ma investire nella qualità delle persone e dei processi. Mastri 4.0 nasce esattamente da questo principio. L’edilizia italiana ha bisogno di competenze vere, non improvvisazione, e territori come la Ciociaria rappresentano un patrimonio umano straordinario. Con Mastri 4.0 e con il supporto di Elis stiamo costruendo un modello che collega formazione, impresa e lavoro reale. È una scelta strategica, non un’operazione di immagine: senza capitale umano qualificato non esiste sviluppo industriale duraturo. La scuola di formazione nasce nel 2021, durante il Covid. Impredo ha un accordo quadro con i Cpia per formare e rimettere lavoratori nel mondo dell’edilizia. È un progetto di sviluppo nel quale porteremo dentro anche Del Vecchio. Mastri 4.0 si inserisce così in una strategia più ampia di Impredo, orientata alla crescita sostenibile, alla qualità esecutiva e alla costruzione di una filiera solida, capace di rispondere alle nuove sfide del mercato immobiliare e infrastrutturale».

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