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Il caso

Caso carte d’identità, la svolta

Un cittadino iscritto all’Aire aveva segnalato l’impossibilità di rinnovare il documento elettronico in Comune. L’onorevole Onori eletta nella circoscrizione estero: approvato un mio emendamento che supera il divieto

Caso carte d’identità, la svolta

Nato e cresciuto in Francia da una famiglia ciociara, aveva segnalato il problema dell’impossibilità per i nostri connazionali iscritti all’Aire di richiedere nei comuni di origine la carta d’identità elettronica dal prossimo agosto. Un problema che, in passato, non si poneva con i documenti cartacei. Ma che, invece, quando il vecchio documento cartaceo andrà in soffitta rischiava di rappresentare un problema per tanti italiani che hanno scelto di vivere all’estero.

All’appello, ma non solo, di Giovanni Iaconelli, cittadino italo-francese originario di San Biagio Saracinisco, lanciato dalle colonne di questo giornale, ha risposto la deputata eletta all’estero Federica Onori.

Scrive l’onorevole: «Sono una deputata eletta nella circoscrizione Estero-Europa e seguo da tempo le criticità che riguardano i cittadini iscritti all’Aire, tra cui la possibilità di richiedere la carta d’identità elettronica direttamente presso i Comuni italiani. A tal proposito, sono lieta di segnalare che, dopo un lungo iter parlamentare e un lavoro approfondito in commissione Affari Esteri, è stato approvato un emendamento a mia prima firma che consente anche ai cittadini residenti all’estero di richiedere la Cie nei Comuni italiani. L’emendamento fa parte di una più ampia riforma sui servizi per i cittadini italiani residenti all’estero, già approvata dalla Camera e ora all’esame del Senato. Mi aspetto che il provvedimento venga approvato in tempi brevi, così da entrare in vigore entro il 3 agosto 2026, data a partire dalla quale le carte d’identità cartacee non saranno più valide ai fini della mobilità europea».

L’onorevole Onori aggiunge anche che «da quasi due anni chiediamo al Governo di intervenire per ridurre i tempi d’attesa e garantire pari diritti a tutti i nostri connazionali nel mondo con interrogazioni, ordini del giorno e richiedendo l’audizione in commissione dei rappresentanti dei comitati dei cittadini, nonché del Garante per la privacy, per chiarire tutti gli aspetti relativi al tema».

Il caso, almeno per la provincia di Frosinone, realtà che conta 59.503 residenti iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani all’estero, era stato posto da Giovanni Iaconelli, legato per via delle origini dei propri genitori a San Biagio Saracinisco dove ogni estate da piccolo tornava per lunghi soggiorni. E così ha mantenuto un forte legame con la terra d’origine al punto da essere tornato, all’università di Cassino, per frequentare un corso di laurea.

Solo che, vivendo in pianta stabile in Italia, aveva posto il problema che, dal prossimo agosto, non avrebbe più potuto rinnovare la carta d’identità nel paese d’origine ma solo al consolato di Parigi: «Per noi, come per moltissimi italiani all’estero, è sempre stato molto più semplice e naturale rinnovare la carta d’identità direttamente nel nostro Comune d’origine, invece che recarsi al consolato generale d’Italia a Parigi, dove i tempi di attesa e le difficoltà organizzative sono ben noti», scriveva.
Ora, invece, si aprono nuovi scenari per gli italiani iscritti all’Aire. Venendo incontro alle loro richieste di rinnovare la carta d’identità elettronica direttamente in Comune, con tempi d’attesa inferiori almeno nei centri più piccoli, il caso si avvia verso una soluzione positiva.

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