Parola all'esperta
12.12.2025 - 12:00
Come ogni anno, con l’arrivo delle festività natalizie, aumentano i momenti di convivialità.
Dottoressa, quali strategie suggerisce per godere dei piaceri delle tavole natalizie, senza sensi di colpa?
«Molto spesso durante le feste natalizie ci troviamo ad affrontare i sensi di colpa per quanto abbiamo mangiato. Prima di tutto, però, è importante non giudicare il nostro comportamento alimentare basandoci soltanto su pranzi e cenoni di questi giorni, che rappresentano appena una piccola parte dell’anno. Poi c’è comunque qualche accorgimento che possiamo adottare. Un buon approccio può essere quello di limitare le quantità senza rinunciare al piacere del cibo. Per esempio, invece di esagerare con il pane, si può fare un piccolo bis di pasta, che spesso risulta più gustosa, oppure, se si preferisce accompagnare il secondo con il pane, ridurre leggermente la pasta. L’idea è semplicemente quella di moderare le quantità, senza privarsi del piacere di ciò che si mangia».
Dopo un pasto abbondante, spesso si cerca di compensare saltando il pasto successivo, è corretto? Ci sono soluzioni migliori?
«Non è corretto, anzi, è controproducente. Digiunare può portare facilmente a fare spuntini magari in tarda serata, prima di andare a dormire, scegliendo alimenti poco sani. È molto meglio mantenere la regolarità, per esempio scegliendo qualcosa di più leggero per il pasto precedente o successivo a quello più abbondante, come un secondo con verdure o una frittata con l’insalata o un po’ di legumi fatti a minestrone».
Quali alimenti o abitudini sarebbe meglio evitare durante le feste?
«Sicuramente non bisogna eccedere con l’alcol. Il brindisi si può fare, ma senza esagerare. Sì anche a panettone o pandoro, ma meglio se si sceglie un prodotto artigianale. È preferibile evitare bibite gasate, oppure scegliere alternative con dolcificanti, ed è sempre consigliabile bere molta acqua. Per quanto riguarda gli antipasti, molti seguono la tradizione di non mangiare carne alla vigilia per poi abbondare al pranzo del 25 dicembre con formaggi e salumi. Anche in questo caso, però, è consigliabile limitare le quantità e magari scegliere alternative più salutari. Altra abitudine da evitare, poi, il pisolino dopo mangiato. Meglio fare una passeggiata per agevolare la digestione».
Quali alternative si possono proporre per gli antipasti?
«Ci sono tante opzioni sfiziose a base di verdure e pesce. Ad esempio insalata di mare con polpo e carciofi, salmone marinato alle erbe, insalata di finocchio e melograno, oppure pinzimonio di verdure da accompagnare con hummus o una salsa allo yogurt fatta in casa con yogurt greco, erbe aromatiche, cipollina e un po’ di aglio».
I tipici “sfizi natalizi” come frutta secca, datteri e fichi, possono essere consumati senza problemi?
«Meglio inserirli come spuntino nel tardo pomeriggio. Sono molto nutrienti, ma mangiarli subito dopo un pranzo o una cena abbondante vuol dire aggiungere calorie a un pasto già molto calorico e questo può provocare acidità, reflusso o digestione lenta».
E la frutta dopo mangiato?
«Per chi soffre di disturbi gastrointestinali, mangiare frutta subito dopo il pasto può peggiorare i sintomi».
Vedersi più gonfi dopo i pasti abbondanti delle feste vuol dire necessariamente essere ingrassati?
«Le pietanze consumate in questo periodo spesso sono molto più salate magari rispetto alla norma e hanno più condimenti. Ma se mangio una porzione di lasagna oggi non vuol dire che domani avrò tre chili in più di tessuto adiposo. L’aumento di peso è possibile, ma spesso si tratta di ritenzione idrica. E il modo migliore per evitarla è, ancora una volta, bere molta acqua. Scegliere l’acqua naturalmente effervescente, inoltre, può aiutare la digestione».
Bere durante il pasto aiuta o peggiora la digestione?
«Aiuta. L’acqua idrata il bolo alimentare e favorisce una migliore regolarità intestinale. Inoltre bere durante il pasto anticipa la sensazione di sazietà. È meglio, però, scegliere acque senza aggiunta di anidrite carbonica. L’acqua con anidrite carbonica, che si può riconoscere dalla bottiglia di plastica blu, porta questo gas nel tratto gastro-intestinale, dando gonfiore».
In questo periodo spesso ci si trova il frigo pieno: come gestire correttamente gli avanzi?
«La cosa migliore da fare è non lasciare il cibo a temperatura ambiente per più di due ore. Quando si intiepidisce va riposto in frigo in contenitori in vetro o plastica ben sigillati o pellicola trasparente o carta stagnola ben chiuse. È utile, inoltre, scrivere la data sulla confezione, considerando che molti alimenti andrebbero consumati entro due o tre giorni. In alternativa gli avanzi possono essere congelati, meglio se in monoporzioni».
Come andrebbero riscaldati gli avanzi?
«Si possono scaldare in microonde o a bagnomaria, ma sempre raggiungendo una temperatura di almeno 75 gradi. È importante non riscaldare lo stesso cibo più volte, perché il continuo riscaldare e raffreddare favorisce la proliferazione batterica».
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione