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Il caso

Aire, pasticcio carta d'identità

Da agosto i residenti all’estero non potranno più chiedere la Cie nel Paese dal quale sono partiti. Lettera di un immigrato originario di San Biagio Saracinisco che dalla Francia è tornato per motivi di studio

Aire, pasticcio carta d'identità

Sono 59.503 i residenti della provincia di Frosinone iscritti all’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero. È quanto emerge dagli ultimi dati del ministero dell’Interno. All’estero vive una comunità più grande dello stesso capoluogo con legami forti con la terra d’origine, come dimostrano i tanti arrivi in estate, ma non solo. Per gli italiani iscritti all’Aire che spesso tornano in Patria tra poco si presenterà un problema: quello del rinnovo della carta d’identità elettronica, che non si potrà più fare nei comuni d’origine (come molti erano abituati a fare), ma solo nel consolato dello Stato estero di residenza.

A denunciare l’ostacolo burocratico che da qui a pochi mesi si frapporrà a chi andrà a rinnovare la carta d’identità in Italia è Giovanni Iaconelli. Che scrive: «Sono un cittadino italiano residente in Francia, regolarmente iscritto all’Aire al Comune di San Biagio Saracinisco. Sono nato e cresciuto in Francia da genitori italiani originari di San Biagio Saracinisco, dove la mia famiglia è sempre rientrata per lunghi periodi, specialmente durante l’estate. Per noi, come per moltissimi italiani all’estero, è sempre stato molto più semplice e naturale rinnovare la carta d’identità direttamente nel nostro Comune d’origine, invece che recarsi al Consolato generale d’Italia a Parigi, dove i tempi di attesa e le difficoltà organizzative sono ben noti. Da circa un anno mi trovo nuovamente in Italia per motivi di studio: frequento il corso di laurea in Scienze dei servizi giuridici per la pubblica amministrazione all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Nonostante viva stabilmente in Italia, ho mantenuto la mia residenza in Francia in attesa di una situazione lavorativa stabile. Attualmente, in quanto cittadino Aire, posso ancora richiedere la carta d’identità cartacea nel mio Comune. Tuttavia, a partire da agosto 2026, con la cessazione della validità delle carte d’identità cartacee, ciò non sarà più possibile. La normativa prevede infatti che i cittadini iscritti all’Aire possano ottenere la carta d’identità elettronica esclusivamente tramite le autorità consolari del Paese di residenza.

Ritengo questa disposizione ingiusta e anacronistica, poiché discrimina cittadini italiani che, pur essendo iscritti all’Aire, vivono o soggiornano per lunghi periodi in Italia per motivi di studio, lavoro o familiari. È irragionevole che un cittadino italiano residente all’estero non possa rinnovare la propria carta d’identità elettronica in un Comune italiano, nonostante la piena interoperabilità dei dati anagrafici garantita dall’Anagrafe nazionale della popolazione residente. In un’epoca in cui la digitalizzazione e la semplificazione amministrativa sono obiettivi centrali della pubblica amministrazione, questa rigidità normativa appare contraria ai principi di uguaglianza, efficienza e buon andamento sanciti dall’articolo 3 e dall’articolo 97 della Costituzione italiana».
Scrive Iaconelli: «Ritengo doveroso che questa tematica venga portata all’attenzione pubblica e politica, affinché si possa valutare una revisione della normativa che consenta ai cittadini Aire di richiedere la Cie anche presso i Comuni italiani, almeno in presenza di motivazioni oggettive come studio, lavoro o soggiorni prolungati nel territorio nazionale».

Dall’ultimo rapporto Italiani nel mondo 2024 della fondazione Migrantes, gli emigrati all’estero dalla Ciociaria sono per il 48% donne e per il 29% nati all’estero. Il 45% ha meno di 50 anni e quasi il 20% è nella fascia tra i 35 e i 49 anni. Il 17%, la percentuale più bassa del Lazio, ha tra i 18 e i 34 anni mentre quasi il 35%, il dato più alto del Lazio, ha oltre 65 anni, segno di una presenza stabile nel tempo.

Tra i primi 25 comuni del Lazio per numero di iscritti all’Aire, Cassino è terza con 3.423, immediatamente seguita da Sora con 3.350 e da Minturno che, con Roma e Latina, rispettivamente prima e seconda, sono tra le top 5. A scendere Atina è undicesima con 2.232, Veroli sedicesima con 2.055 proprio davanti a Frosinone, diciassettesima, con 2.024. In classifica anche Casalvieri, ventiquattresima, con 1.740.

Per incidenza di iscritti all’Aire sulla popolazione totale, i primi sedici comuni del Lazio sono tutti ciociari come anche i primi 23 su 24. Casalattico è al 168,7%, seguita da Terelle al 156,8%, San Biagio Saracinsico al 151,7%, Picinisco al 125,9% e Acquafondata al 94,2%. Tra i primi cinquanta comuni italiani con meno di 10.000 abitanti ad avere la più alta percentuale di iscritti all’Aire, Casalattico è quarantacinquesimo. In Italia, invece, le prime province per numero di iscritti all’Aire sono Roma con 402.153, Cosenza con 199.364 e Milano con 188.879. Frosinone è quarantesima subito dopo Benevento, che ne ha poco più di 60.000, e davanti a Lucca, 58.015. Nel resto del Lazio Latina ne conta 35.712, Viterbo 13.478 e Rieti 10.023. Nel Lazio sono quasi 521.000. In Italia sono circa 6,5 milioni, di cui 989.901 in Argentina, 849.383 in Germania, 682.293 in Brasile, 660.320 in Svizzera e 496.931 nel Regno Unito

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