Cerca

L'udienza

Morte di Aldo Bruni, chiesti quattro anni

La donna accusata di aver travolto sulle strisce l’ex macellaio presenta la proposta di patteggiamento. Contestato l’omicidio stradale con l’aggravante della fuga e della positività alla droga. Il gup si riserva

Morte  di Aldo Bruni, chiesti quattro anni

Il luogo dove è stato investito Bruni

Ha chiesto di patteggiare a quattro anni la donna accusata di aver investito, senza soccorrerlo, Aldo Bruni, morto poi in ospedale. Mercoledì, davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Frosinone Fiammetta Palmieri, è comparsa P.B., la donna accusata di omicidio stradale con l’aggravante della fuga e dell’essere risultata positiva all’assunzione di sostanze stupefacenti. L’imputata, assistita dall’avvocato Monia Ciotoli, ha avanzato la richiesta di patteggiamento, confidando, non avendo reddito, su un ancorché parziale risarcimento della compagnia assicurativa (che attende l’esito del procedimento) e sull’avvio di un percorso di riabilitazione in una comunità di recupero. Ha chiesto di costituirsi parte civile l’Associazione familiari e vittime della strada.

Su entrambe le richieste il gup si è riservato la decisione, aggiornando l’udienza alle prossime settimane. Una volta presa la decisione si vedrà se la proposta sarà meritevole di accoglimento o se dovrà essere rimodulata. L’investimento si è verificato lo scorso 7 gennaio mentre il settantenne, che si stava recando nella vicina scuola di Passo del Cardinale, attraversava sulle strisce pedonali in via Schietroma. L’uomo è stato centrato in pieno dalla Fiat Punto condotta dalla quarantatreenne che non si è fermata a prestare soccorso al malcapitato, fuggendo via.

Sulla base di alcune dichiarazioni testimoniali e dalla visione delle telecamere di videosorvglianza della zona, la conducente è stata rintracciata dai carabinieri con l’ausilio della polizia locale.
Nel frattempo, le condizioni dell’investito sono apparse da subito gravissime. Nonostante il trasferimento all’ospedale san Camillo di Roma, dopo sei giorni di ricovero, il 13 gennaio il cuore di Aldo Bruni ha cessato di battere, destando grande dolore e sconcerto tra i familiari dell’ex macellaio in pensione e tra quanti lo conoscevano.
Le indagini sono andate avanti per ricostruire la dinamica dell’incidente. Una volta identificata, P.B. è stata così prima indagata per lesioni e poi, per omicidio stradale, con la doppia aggravante dell’esser risultata positiva al test per l’assunzione di sostanze stupefacenti e per la fuga dal luogo dell’incidente.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione