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Supino

Botte durante la gravidanza

Rinviato a giudizio un trentenne per maltrattamenti sull’ex compagna. L’udienza il 24 febbraio. Stando alle accuse in più occasioni l’uomo avrebbe aggredito, minacciato e perseguitato la giovane

Botte durante la gravidanza

Botte, umiliazioni, minacce di morte. Aggressioni anche quando aspettava il loro figlio. Queste le accuse per cui deve rispondere di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori un trentenne di origine albanese. Vittima una giovane di Supino, ex compagna. L’uomo dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 24 febbraio, nel tribunale di Frosinone.

La ricostruzione

I maltrattamenti, le minacce, i pedinamenti, sarebbero proseguiti anche quando la loro relazione è finita. E così, dopo un altro episodio di violenza, la giovane ha presentato denuncia ai militari.

È riuscita a trovare il coraggio di denunciarlo il suo ex. Un incubo proseguito, stando alle accuse, anche quando era incinta, tanto che ha rischiato di abortire. Nei meis scorsi i carabinieri della hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, con applicazione del braccialetto elettronico, emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Frosinone, dall’ufficio del gip, nei confronti di un albanese domiciliato a Ferentino. Stando alle accuse il suo ex convivente, in più occasioni avrebbe usato, già a partire da alcuni addietro, violenza psicologica e fisica nei confronti della giovane, sminuendola, controllandole i messaggi sul cellulare e prendendola a schiaffi. L’avrebbe minacciata anche di buttarla dal balcone.

In un’occasione, sempre stando alle accuse, l’ha anche fatta cadere mentre era incinta, costringendola a cinque giorni di ricovero all’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone a causa di un pericolo di aborto. Da novembre dello scorso anno, con la fine della loro relazione sentimentale, l’indagato ha posto in essere reiterati atti persecutori, consistenti principalmente nel cercarla ripetutamente al telefono in orari diuturni, oltre a minacce varie. Andava a cercarla sotto casa o sul luogo di lavoro; controllandola, picchiandola e denigrandola anche in presenza del figlio minore. Il trentenne è stato rinviato a giudizio. Udienza fra poco più di due mesi. Per la sua difesa si è rivolto agli avvocati Antonio Ceccani e Matteo Salvatori.

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