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Cassino

Denuncia il furto del carico del tir, ma la ricostruzione non quadra: a processo

Undici tonnellate di baccalà e oltre venti quintali di tonno, olive e aringhe non arrivano a destinazione. Il conducente racconta di essere stato avvicinato da una escort, ma la ricostruzione non quadra

Denuncia il furto del carico del tir, ma la ricostruzione non quadra: a processo

Autotrasportatore denuncia il furto del carico e finisce sotto processo. Il conducente del tir, che trasportava ben undici tonnellate di baccalà e oltre venti quintali di tonno, olive e aringhe provenienti dalla Danimarca - ma mai arrivati a destinazione - è ora sotto processo a Cassino per appropriazione indebita e simulazione di reato. Assistito dall’avvocato Antonello Quadrini, si sta difendendo dalle accuse.

I fatti risalgono al mese di giugno 2019. L’uomo, un trentanovenne di origini pugliesi, aveva riferito agli inquirenti di essere stato avvicinato nella zona industriale del Cassinate, a un passo da Stellantis, da una escort straniera per consumare un rapporto. Detto, fatto. Un momento di intimità, a seguito del quale i due avrebbero anche cenato in un ristorante a poca distanza. Poi, prima di ripartire, avrebbe deciso di riposare un po’ in un’area di sosta. Qualche ora dopo, l’aggressione: il trasportatore ha raccontato che intorno all’1.30 sarebbe stato svegliato all’improvviso dalla ragazza conosciuta poco prima. Quindi sarebbe stato accerchiato da quattro uomini dal volto travisato che, pistola in pugno, gli avrebbero intimato di non opporre resistenza. E di consegnare loro il carico.

I malviventi, dopo averlo incappucciato, lo avrebbero trasportato su un altro mezzo fino a raggiungere una località sconosciuta, dove sarebbe rimasto per circa tre ore. Sarebbe stato poi riaccompagnato all’autoarticolato, sempre in una zona sconosciuta. Ma il carico non c’era più. Così come il suo cellulare. Un racconto da brividi.
Immediata l’apertura delle indagini, che si sarebbe concentrata proprio sull’arco temporale della rapina (1.30-4.30 circa). Ma a non convincere gli inquirenti sarebbero stati proprio i tempi indicati dall’autotrasportatore - un professionista molto apprezzato nei trasporti internazionali - in relazione a quanto registrato dal sistema di apertura automatica del mezzo, con porte temporizzate, dall’apertura monitorata. L’autotrasportatore, ritenuto poco credibile, è finito in aula. A costituirsi parte civile, la compagnia assicurativa, rappresentata dall’avvocato Aurelio Patini. Assistito dall’avvocato Antonello Quadrini, il trentanovenne si sta difendendo: il processo è in corso a Cassino.

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