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Zls, occasione di sviluppo. Vietate distrazioni di massa

Il fatto che sia stata attivata non è soltanto una novità (positiva) della quale prendere atto. Ma è anche un elemento concreto nel mare delle chiacchiere e degli impegni a futura memoria

panorama frosinone

Un panorama di Frosinone

Certamente la Zona Logistica Semplificata non è la panacea, ma fino a pochi giorni fa veniva invocata. Il fatto che sia stata attivata non è soltanto una novità (positiva) della quale prendere atto. Ma è anche un elemento concreto nel mare delle chiacchiere e degli impegni a futura memoria. Per questo motivo alcuni tentativi di minimizzare sono decisamente fuori luogo. Nelle scorse settimane la Presidenza del Consiglio ha stanziato 100 milioni di euro per il Consorzio industriale unico, affinché li destini alle imprese del territorio. La Zls prevede semplificazioni procedurali e burocratiche, agevolazioni fiscali e accesso al credito di imposta. E che sia una misura valida è dimostrato dal fatto che pure l’Amministrazione regionale di Nicola Zingaretti l’aveva richiesta.

Il Governo di Mario Draghi bocciò la proposta perché ritenuta troppo ampia, sia nelle dimensioni territoriali che per il numero di Comuni previsti. La giunta di Francesco Rocca ha rivisitato il progetto, snellendolo. Il Governo di Giorgia Meloni l’ha attivata. Naturalmente c’è anche un effetto filera, ma non è un elemento negativo. Indipendentemente dal colore politico degli schieramenti che guidano il Paese e la Regione. L’obiettivo è quello di aumentare la competitività delle aziende. Beh, si può fare. Visto che lo snellimento delle procedure, il regime delle agevolazioni e il potenziamento del sistema logistico-produttivo possono determinare nuova occupazione. Fra l’altro nell’elenco dei Comuni inclusi ci sono tutti i capoluoghi del Lazio: Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo. E anche Cassino, Civitavecchia e Fiumicino. Insomma, segnali precisi. Forti e chiari.

Punto di partenza che inverte la narrazione
Tutti d’accordo che il via libera alla Zls va considerato un punto di partenza e non di arrivo. Però in ogni caso inverte una narrazione e un trend caratterizzati da assenza di risposte declinabili sui territori. Poi è evidente che si cercherà di andare a dama sull’inclusione nella Zona Economica Speciale (Zes) di alcune province del Lazio, tra le quali Frosinone e Latina. Ma il percorso va compiuto e “scaricato a terra”. E in ogni caso sono tutti consapevoli che si tratta di una partita complessa e sicuramente non breve. Ma intanto la Zona Logistica Semplificata c’è. Così come tutti (nessuno escluso) confidano che possa arrivare il via libera alla Stazione dell’Alta Velocità di Ferentino, che avrebbe un impatto pari all’autostrada nei decenni passati. Però il semaforo verde non si è ancora acceso e non ci sono certezze che si andrà a dama. Anche e soprattutto perché, torniamo a ripeterlo, un’infrastruttura del genere potrà farsi soltanto se lo decideranno Ferrovie dello Stato e Rfi. Sulla base di parametri, elementi, studi e report concreti sui versanti del bacino di utenza, della sostenibilità, della fattibilità economico-finanziaria e di tutto il resto. Fino a questo momento siamo fermi... ad uno studio di prefattibilità. Nemmeno di fattibilità. Mentre la Zona Logistica Semplificata c’è. Per non parlare dell’aeroporto civile, ipotesi che in provincia di Frosinone è nuovamente... sparita dai radar. Come era accaduto in passato. Se da un lato si sottolinea il fatto che senza la Stazione Tav l’opzione aeroporto non è credibile, dall’altro c’è chi ritiene che in ogni caso il Moscardini potrebbe mantenere comunque un profilo militare. Si parla di piste per i droni. Nell’uno e nell’altro caso l’aeroporto civile non è contemplato. Poi c’è la questione della crisi dell’automotive, legata alla situazione e ai destini dello stabilimento Stallantis di Piedimonte San Germano. L’inerzia (da anni) è quella dei fermi produttivi e degli ammortizzatori sociali. Vietato perfino parlare di riconversione. Mentre la Zona Logistica Semplificata c’è.

La sfida da vincere è quella dei contenuti e della progettazione
Non bisogna perdere neppure un minuto. Raffaele Trequattrini, commissario del Consorzio Industriale (ente che può recitare da protagonista relativamente alla Zls), ha detto a caldo: «Il Consorzio è percepito sempre più come uno strumento efficace, inclusivo e vicino ai bisogni reali del territorio. Il concetto è questo: più siamo, più siamo rappresentativi e più possiamo incidere positivamente sul futuro. Certamente adesso le opportunità andranno riempite di contenuti. La sfida è questa». Riempire le opportunità di contenuti vuol dire che le imprese devono puntare sulla progettazione. Ma anche che la governance della Zls va messa subito in una condizione di operatività funzionale. A cominciare dal Comitato di Indirizzo, del quale fanno parte la Regione Lazio, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale e il Ministero delle Infrastrutture. Ecco perché “guardarsi l’ombelico” e insistere con considerazioni di parte (politica) è un’operazione dal fiato corto. Marginale. Anzi, irrilevante.

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