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L'anniversario

Ai ragazzi di Frosinone

A cinquant'anni dall'omicidio di Pier Paolo Pasolini la lettera di Pier Paolo Segneri indirizzata ai giovani della nostra provincia

panorama frosinone

A cinquant’anni esatti dalla tragica scomparsa dello scrittore e regista Pier Paolo Pasolini, i pensieri non vanno ai “ragazzi di vita”, ma ai ragazzi di oggi. Agli adolescenti e giovani di Frosinone e della nostra provincia perché credo che questo sia il miglior modo per onorare la figura corsara del poeta di Casarsa.


Una voce interiore mi parla e un’altra risponde, forse è quella d’un ragazzo di oggi o, forse, una ragazza. Dimmi, chi sei? La forza dei giorni tuoi. Sono la fiammella nel tuo buio. E io mi domando, chissà cosa ci sarà domani, per gli studenti, per questi occhi giovani, dopo l'autunno, dopo l'inverno, dopo il freddo, dopo la guerra e dopo tutta l'inquietudine di oggi, dopo tutto il loro mascheramento, dopo la notte, l'ansia e il resto... Che cosa sarà dopo? Di noi resterà un abbraccio. Lo so.

Che cosa c'è dopo Halloween, dopo il tedio, la rabbia, lo scarto e dopotutto...? Sempre dopo, quando "ora è troppo presto" oppure, ormai, è troppo tardi. Anche quando era davvero tutto qui. E gli adulti a giudicare. E la politica politicante a chiacchierare su tutti i "troppo" dei ragazzi e dei poeti.

Eccoli. Soli. Adolescenti e poeti, con gli occhi che sorridono e lo sguardo perduto, ma non perdente, con tanta voglia di vivere e di farsi ascoltare. E i professori lì davanti... a mani nude, disarmati, consapevoli che possono soltanto seminare... Che possiamo soltanto amare...

Si cerca di colmare la spaventosa solitudine degli studenti... che è precipitata dentro un vuoto esistenziale. Ma sappiamo che il coraggio è soprattutto coraggio d'amare e, alla fin fine, di credere in sé stessi. Ecco perché possiamo credere in loro. Possiamo credere in questi ragazzi. Possiamo amarli...

Se soltanto fossimo capaci di credere alle stelle, nel talento, nella diversità, nella possibilità presente, nella qualità emersa e in quella nascosta. Prima che quasi tutto finisca alle ortiche e che vada alla malora! Pasolini ci parla, ci parla ancora.

Lo sai... Sfugge il senso... Malgrado tutto, dopo tutto, i ragazzi vorrebbero soltanto fuggire dalla solitudine, dal tedio e dalla rabbia. È una fuga dalla realtà, ma soprattutto una ricerca di verità e d’identità. Vorrebbero che qualcuno s'accorgesse di loro. Vorrebbero essere riconosciuti. Ma non tutto ciò che luccica è oro. La Bellezza è imperfezione.

Qui ed ora. Tu sei qui ed ora. Con la forza della memoria , con lo sguardo rivolto al futuro... Dimmi, chi sei? Con il tuo sguardo docente rivolto ai giovani, al domani, verso l'orizzonte... Perché tu puoi essere un ponte. Per andare oltre, per scoprire l'Oltre che la massa ignora o disdegna. Ma, poi, che cosa ci sarà per te, lì dove hai gettato i semi... lì dove hai creduto come hai potuto, con un gesto di teatralità, con un film sul Vangelo e “una vita violenta”, per un tempo che non sai quando o per un luogo che era già quello, per una persona che non sei più tu. Per un tuffo nel presente e nel blu. Spargere... Seminare... Vivere...

E se qualcosa è germogliato o se un giorno fiorirà, se tutto ormai è perduto, per un istante è però esistito. Per quell'istante hai dato tutto. Per te stesso e per quell'umore nero, per un pianto e nel dolore, come a portare addosso un brutto voto, ma è arrivato il Sole perché sei stato sempre, coraggiosamente, tu.

Tra un sorriso e lo stupore. Nient'altro che te. La tua parte migliore, mista al lato oscuro. La tua gioia di vivere, con la fiducia nel tuo prossimo. E il Sole.

Quel che hai seminato... è qui. Qui ed ora. Per sempre...C'è sicuramente chi l'ha colto. E chi l'ha coltivato. Annaffiato.

Quello che conta è anche ciò che conterà sempre: quanto hai amato? Quanto, come, quale. Ma sempre "con amore", casomai: Perché?

Soprattutto, almeno per noi Corsari, conteranno la tua luce e il tuo calore. Conterà il tuo Sole. E la luminosità della Luna. Che cosa sono le nuvole? Forse sono anch’esse lettere luterane.

Pier Paolo Segneri


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