Frosinone
21.10.2025 - 15:22
Un panorama di Frosinone
Frosinone invece di andare avanti ingrana la retromarcia. Parlano chiaro i numeri della trentaduesima edizione del rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia: Frosinone è 96ª in Italia. Rispetto a un anno fa perde tre posti. Nel confronto con il 2023, invece, la discesa è ancor più netta: - 20 posizioni. Le prime della classifica Trento, Mantova e Bergamo sono distanti anni luce dal capoluogo ciociaro, mentre sono decisamente vicine le ultime: Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria, la 106ª. Tradotto, solo dieci città fanno peggio di Frosinone e una sola è del centro, Fermo, le altre sono tutte sparse tra Calabria, Campania e Sicilia oltre a Caserta, la sola campana.
Frosinone è penalizzata da diverse voci: per tasso di motorizzazione dove è penultima davanti solo a Reggio Emilia, qualità dell’aria (70ª per Pm10 e 64ª per biossido d’azoto), mancato utilizzo del trasporto pubblico (tra i comuni di medie dimensioni è tra i dieci che non raggiungono la soglia dei 10 passeggeri per abitante e 99ª in Italia), consumi idrici (88ª), dispersione nella rete idrica (85ª), consumo di suolo dove è 92ª per il trend e 78ª per uso efficiente del consumo di suolo, quindi è 74ª per gli alberi e 77ª per verde totale, 66ª per solare pubblico. Non disponibili i dati su zone a traffico limitato (a Frosinone inesistente) e isole pedonali. Risultati buoni si riscontrano per i dati sull’ozono (quarto posto e zero sforamenti della soglia), sui rifiuti prodotti (40ª) e per la percentuale di raccolta differenziata (45ª).
Rispetto a un anno fa migliorano, seppur di poco, i dati sull’inquinamento atmosferico, in modo particolare la media delle concentrazioni del Pm10 delle due centraline cittadine (tuttavia quella di via Verdi nel 2024 è risultata quarta in assoluto in Italia e prima tra i capoluoghi di provincia) e del Pm2,5 in viale Mazzini, un po’ di più per offerta del trasporto pubblico e, sensibilmente, degli impianti solari sugli edifici pubblici, leggero miglioramento per dispersione idrica, rifiuti prodotti e raccolta differenziata, praticamente stabile il valore per i passeggeri del trasporto pubblico (dal 100° al 99° posto), piste ciclabili (dal 61° al 58°), uso efficiente del suolo (dall’82° al 78°), fermi i dati sul tasso di motorizzazione, un’altra costante negativa del capoluogo. Si registra, inoltre, un grosso passo indietro sul verde pubblico.
Il commento di Legambiente
Il presidente del circolo di Legambiente Stefano Ceccarelli valuta così il 96° posto di Frosinone: «L’ulteriore slittamento di Frosinone nella graduatoria delle performance ambientali dei capoluoghi di provincia è motivo di seria preoccupazione, in quanto testimonia non tanto la mancata azione dell’amministrazione comunale, quanto piuttosto il fatto che molte altre realtà urbane “corrono” più veloce di Frosinone. È evidente come, nonostante i proclami del sindaco Mastrangeli, sia in atto da più parti un robusto tentativo di frenare le iniziative più coraggiose avviate negli ultimi anni, a partire dal settore della mobilità urbana. Eppure i pessimi dati sulla qualità dell’aria, sul tasso di motorizzazione privata, sul trasporto pubblico, sulle pedonalizzazioni e sul consumo di suolo richiederebbero uno slancio propositivo e una coesione politica di cui non si avverte la presenza. Persiste inoltre uno iato considerevole fra la percezione comune e gli orientamenti più recenti della scienza e degli organismi internazionali riguardo alle misure per frenare il declino strutturale del capoluogo e tentare di rilanciare e rendere attrattiva la città per le giovani generazioni. Da anni chiediamo, inascoltati, di moltiplicare gli sforzi per invertire la rotta. Frosinone ha bisogno di consapevolezza e azione amministrativa per affrontare le sfide future, a partire dalla crisi climatica. Per farlo c’è bisogno del contributo di tutti. Le associazioni del terzo settore, portatrici di istanze di interesse collettivo, meritano una maggiore considerazione di quella che è stata loro riservata dall’amministrazione comunale».
Il commento di Mastrangeli
«Uno stimolo ulteriore a proseguire con determinazione nel percorso di miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente urbano», dichiara il sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli. Che aggiunge: «I risultati del rapporto evidenziano criticità note, che affondano le loro radici in fattori strutturali e in abitudini consolidate nel tempo, ma anche la necessità di continuare a investire e realizzare quelle opere necessarie per rendere la città più sostenibile, più vivibile e più moderna. Fin dal nostro insediamento abbiamo impostato un’azione amministrativa basata su un approccio sistemico, con interventi concreti per tutelare il diritto dei cittadini a vivere in un ambiente più sano. Da questa visione nascono i progetti in corso, che riguardano la mobilità sostenibile, il potenziamento del trasporto pubblico e la promozione di comportamenti più rispettosi dell’ambiente. Tuttavia, la vera transizione ecologica richiede anche un cambiamento culturale. Solo con l’impegno condiviso tra istituzioni e cittadini potremo ottenere risultati duraturi e incisivi. Il Comune di Frosinone, inoltre, ha destinato l’80% degli investimenti del Pnrr e l’80% dei fondi del Pr Fesr Lazio all’ambiente. Parliamo di 16 milioni di euro e di ulteriori 20. Queste risorse sono attualmente impiegate, tra le altre cose, per la mobilità sostenibile. Quando tutte le infrastrutture raggiungeranno la fase finale, entrando stabilmente nella dotazione di strumenti a disposizione della cittadinanza, potremo soddisfare stabilmente gli indicatori dell’indagine».
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