Alla pisana
19.10.2025 - 15:01
L'arresto per corruzione del consigliere regionale del Lazio Enrico Tiero (Fratelli d'Italia), attualmente ai domiciliari, prevede l’attivazione delle rigide procedure previste dalla Legge Severino che impongono la sospensione di diritto dalla carica pubblica. Sarà la prefettura a comunicare al Consiglio regionale il provvedimento. Il consigliere pare abbia escluso le dimissioni, attendendo probabilmente l’esito dell’eventuale ricorso al tribunale del Riesame. La sospensione comporta l'immediato blocco di tutte le funzioni istituzionali del consigliere, inclusi i suoi ruoli nelle commissioni, come la presidenza della cruciale Commissione Sviluppo Economico. La questione del suo seggio e del trattamento economico viene ora gestita in base alla normativa specifica della Regione Lazio. Nonostante la sospensione, Tiero rimane formalmente titolare del seggio e non cessa dalla carica. La Regione Lazio, applicando la Legge Regionale n. 4/2013, ha già disciplinato il trattamento economico per questi casi: al consigliere sospeso viene corrisposto un assegno pari all'indennità di carica, ma ridotta del 40 per cento. Questa misura garantisce una forma di sostentamento, pur riconoscendo la temporanea inattività.
Il perdurare della misura cautelare – soprattutto se dovesse essere confermata al Tribunale del Riesame – renderà probabile che la surroga abbia una durata significativa, durante la quale la maggioranza dovrà affrontare la riorganizzazione dei ruoli chiave, come la presidenza della Commissione Attività Produttive. I vicepresidenti sono Daniela Maura di Fratelli d’Italia e Marietta Tidei di Italia Viva. L’attività della commissione, appunto, andrà avanti gestita momentaneamente dai vice ma è chiaro che la maggioranza che sostiene Rocca si pone il problema di una sostituzione del presidente della stessa. Anche perché da tempo alla Pisana si parla di un rimescolamento delle presidenze di commissione e senza dubbio questa potrebbe diventare l’occasione per rivedere il tutto. Tiero, come detto, non pare intenzionato a dimettersi. Ma dopo il Riesame potrebbe riflettere sul tema, anche perché tra i motivi del provvedimento restrittivo del gip c’è proprio la reiterazione del reato legata al ruolo ricoperto in Regione.
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