Castro dei Volsci
18.10.2025 - 12:20
Viene raggiunto da un ordine di carcerazione, ma di lui non c'è traccia. Luigi Zabara, condannato per l'omicidio di Emanuele Scieri, avvenuto il 13 agosto del 1999 a Pisa, aveva fatto perdere le proprie tracce, tanto da indurre la moglie a denunciarne la scomparsa. La donna aveva infatti temuto un gesto estremo da parte del marito, come ipotetica reazione alla condanna a 9 anni e 9 mesi di reclusione. I carabinieri della stazione di Castro Dei Volsci giovedì mattina si sono messi, dunque, alla ricerca di Zabara, che è stato poi individuato nel centro del paese e convinto a presentarsi nella locale stazione dei carabinieri dove, dopo le formalità di rito, è stato tratto in arresto e trasportato in carcere. L'ordine di esecuzione è stato emesso dal tribunale di Pisa, dopo la condanna definitiva della Corte suprema di Cassazione, che ha stabilito per l'altro ex caporale coinvolto nell'omicidio, Alessandro Panella, la pena a 22 anni di reclusione.
L'omicidio
Il giovane parà Emanuele Scieri, vittima di un estremo atto di nonnismo, fu trovato morto il 16 agosto 1999 ai piedi della torre di asciugatura dei paracadute, all'interno della Base Gamerra della Brigata Folgore, a Pisa. Secondo la ricostruzione dei fatti, tre giorni prima, il militare era stato costretto ad arrampicarsi sulla torre, dalla quale è precipitato. Mentre saliva la scaletta della torre, i due commilitoni "anziani" lo avrebbero colpito ripetutamente alle mani, facendogli perdere la presa, per poi lasciarlo a terra agonizzante, nel luogo in cui venne trovato soltanto tre giorni dopo. Una prima inchiesta della Procura di Pisa venne chiusa senza indagati, ma nel 2017 il caso fu riaperto. Nei giorni scorsi la sentenza della Corte di Cassazione, che ha ratificato le condanne stabilite dalla Corte di Assise di appello di Firenze.
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