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Frosinone

Violenza sessuale. Il regista Claudio Marini condannato a sei anni e mezzo

Il regista ciociaro, con il pretesto di recitare insieme, ha baciato e palpeggiato la ventiseienne durante un finto casting

claudio marini

Il regista originario di Frosinone Claudio Marini

Altra condanna per il regista originario di Frosinone Claudio Marini. Inflitti sei anni e mezzo per abusi sessuali su una giovane di Viterbo. Emessa la sentenza di primo grado dal collegio del tribunale di Roma. I fatti contestati risalgono al 2020. Marini nel 2023 è stato condannato a undici anni e nove mesi per un altro procedimento, accusato di violenza sessuale su dodici ragazze e per cui era stato arrestato cinque anni fa a Roma.

La ricostruzione
L’altro ieri è stata emessa la sentenza nei confronti del regista Marini per cui è finito a processo dopo la denuncia di una ventiseienne viterbese che si è costituita parte civile assistita dall’avvocato Luigi Mancini. La giovane ha risposto all’annuncio di un casting per un ruolo cinematografico nel film dal titolo “La forza dell’amore”. La ragazza sarebbe stata contattata da Marini dopo circa dieci giorni e invitata a presentarsi al colloquio. Il cinquantatreenne l’avrebbe congedata dandole un ulteriore appuntamento in un McDonald’s. In quella occasione, Marini avrebbe convinto la ragazza a salire in auto con lui per raggiungere un appartamento che, a suo dire, avrebbe utilizzato come ufficio. Durante l’audizione Marini avrebbe proposto alla candidata di provare insieme alcune scene che avrebbero fatto parte della sceneggiatura del film. Con questo pretesto, secondo l’accusa, il frusinate l’avrebbe baciata e successivamente palpeggiata.

La sentenza del 2023
Stessa “tecnica”. Stesso “schema” dei finti casting per cui Marini è stato condannato a undici anni e nove mesi a fine 2023.
Stando alle accuse, il regista ciociaro durante i provini abusava delle aspiranti attrici, tutte giovanissime. Marini è stato arrestato alla vigilia di Ferragosto del 2020 dai carabinieri di Roma con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di alcune ragazze che stava selezionando in provini individuali per film (“Miele amaro”, “Un gioco pericoloso” e “La forza dell’amore”) e che si sarebbero dovuti girare da lì a poco. A puntare il dito contro l’uomo sono state otto ragazze che hanno denunciato gli atti di violenza. L’indagine, condotta, tra i mesi di febbraio e luglio di tre anni fa dai carabinieri della Compagnia Roma Parioli, ha tratto origine da diverse denunce presentate da giovani donne, aspiranti attrici, vittime di atti di violenza a sfondo sessuale che sarebbero stati perpetrati dal frusinate nel corso di finti casting per la realizzazione di film, di fatto inventati. La giovane di Viterbo vedendo un servizio in televisione e riconoscendo Marini e ascoltando quanto accaduto anche alle altre ragazze, ha denunciato anche lei l’episodio. Nei giorni scorsi la sentenza di primo grado per il cinquantatreenne e per lui una nuova condanna per violenza sessuale.

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