Abusi su un'aspirante attrice: condannato a sei anni e mezzo

È stato condannato a sei anni e sei mesi di carcere Claudio Marini, 53 anni, originario di Frosinone, accusato di abusi sessuali nei confronti di una giovane donna di 26 anni, all’epoca dei fatti ventenne, che sognava una carriera nel cinema. La sentenza è stata pronunciata ieri dal tribunale di Roma, al termine del processo di primo grado. L’episodio risale al dicembre 2019, quando Marini, che si presentava come regista e produttore, aveva pubblicato un annuncio di casting su internet, promettendo un ruolo da protagonista in un presunto film in preparazione. La vittima, attratta dall’occasione professionale, si iscrisse al provino e fu convocata per un incontro nella Capitale, in un ufficio affittato nei pressi della stazione Termini.

Dopo un primo colloquio, l’uomo fissò un nuovo appuntamento in un fast food vicino al Vaticano. Lì riuscì a convincere la giovane a seguirlo in auto, con la scusa di mostrarle l’appartamento che avrebbe utilizzato come sede di produzione. Una volta all’interno, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Marini le chiese di interpretare alcune scene “di prova” e, con quel pretesto, avrebbe tentato approcci fisici non consensuali, sfociati in abusi sessuali.

La donna denunciò l’accaduto, dando il via alle indagini che portarono all’arresto di Marini nell’agosto 2021. Il rinvio a giudizio fu disposto nel febbraio 2022 dal giudice Maria Gaspari, su richiesta del pm Erminio Amelio. Nel corso del processo la vittima, rappresentata dall’avvocato Luigi Mancini del foro di Viterbo, si è costituita parte civile. L’imputato, difeso dagli avvocati Mario Di Sora e Sarah Grieco, ha sempre negato le accuse. Con la sentenza di ieri, il collegio giudicante ha ritenuto l’uomo colpevole, condannandolo a sei anni e mezzo di reclusione.