Segni
15.10.2025 - 17:00
Ultime fasi del processo per il crollo del ponte Morandi. I pubblici ministeri di Genova hanno chiesto condanne pesanti per cinquantasette imputati, tra ex vertici di Autostrade per l’Italia, dirigenti del Ministero e tecnici della controllata Spea. Il disastro del 14 agosto 2018 costò la vita a quarantatré persone. Tra le richieste di pena spiccano i diciotto anni e sei mesi chiesti per l’ex amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci, ritenuto dai pm «al massimo livello di colpa possibile» per aver anteposto logiche di profitto alla sicurezza. Tra i nomi al centro dell’inchiesta c’è anche quello di Mauro Coletta, sessantanove anni, di Segni, per il quale l’accusa ha chiesto dieci anni di reclusione. Coletta è stato per anni responsabile della Direzione generale vigilanza autostradale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
In precedenza è stato componente, di nomina ministeriale, del cda delle Ferrovie dello Stato e all’Anas come direttore dell’ispettorato di vigilanza delle concessioni autostradali, direttore della direzione autostrade e trafori, dirigente e funzionario presso la stessa direzione. All’Anas ha iniziato a lavorare nel 1977 come funzionario addetto all’area tecnica. Si è occupato della variante di valico, della Catania-Siracusa, della Asti-Cuneo, del nuovo collegamento Milano-Bergamo-Brescia.
Il processo proseguirà con le arringhe delle difese nelle prossime settimane. Poi toccherà ai giudici stabilire se, dietro le omissioni e i ritardi, ci sia stata solo burocrazia o una colpa consapevole.
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