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Anagni

Rissa tra ragazzini, il sindaco: «Genitori, scuola e istituzioni hanno un ruolo fondamentale»

I carabinieri hanno rintracciato alcuni minorenni protagonisti dell’episodio di violenza di sabato. Sono stati immortalati nei video che l’altro ieri hanno fatto il giro di gruppi Whatsapp

Rissa tra ragazzini, il sindaco: «Genitori, scuola e istituzioni hanno un ruolo fondamentale»

La caserma dei carabinieri di Anagni

Il giorno dopo la diffusione dei video (ne è spuntato un altro qualche ora dopo) il clamore, per quanto accaduto sabato scorso nel parcheggio di via San Magno ad Anagni, non si è placato.
Le riflessioni continuano a tenere banco fuori e dentro le mura della città dei Papi, e sui social. Perché quelle immagini forti di violenza tra giovanissimi, addirittura minori di quattordici anni, non possono lasciare indifferenti. E molti di quei protagonisti sono stati individuati dai carabinieri e saranno ascoltati per capire cosa è accaduto lo scorso fine settimana.

Una serata che sarebbe dovuta essere di divertimento, di aggregazione, di condivisione, si è trasformata in un incontro di boxe. Protagoniste soprattutto giovanissime. Un regolamento di conti, forse per questioni amorose o di altra natura ancora da chiarire, sarebbe avvenuto inizialmente tra ragazze contro una in particolare: una ragazzina di Sgurgola che si è trovata nel mirino di alcune coetanee. Un episodio che ha suscitato sconcerto. Tanti punti di domanda, riflessioni su quanto possano fare genitori, scuola e istituzioni. Abbiamo contattato il sindaco Daniele Natalia. Ha subito tenuto a precisare che quanto accaduto è «deprecabile, ingiustificabile. Ma dire che non c’è sicurezza, che la città non è sicura, è sbagliato». Il primo cittadino fa alcune considerazioni con tono fermo, deciso.

Perché quanto accaduto tra gruppi di ragazzini, non ancora adolescenti, fa riflettere. «Parlo prima come genitore che come sindaco - commenta Natalia - A dodici, tredici anni, come si può mandare in giro i propri figli? Sono ancora immaturi. Si comprende anche da come si comportano. Un’ora prima si insultano, si aggrediscono, e un’ora dopo vanno d’amore e d’accordo. Come se non fosse accaduto nulla. Cosa fare? Sicuramente è importante cercare di creare un rapporto figli-genitori. Sicuramente vanno compresi, ma i genitori non possono essere loro amici. Un ruolo fondamentale lo ha anche la scuola, dove i ragazzi trascorrono molte ore.

Ovviamente anche le istituzioni devono fare la loro parte. Non voglio tirarmi indietro. È importante continuare a creare luoghi di incontro, contribuire a dare spazio ad attività sportive come deterrente per ovviare ad altre azioni poco edificanti. Creare centri di aggregazione, sale multidisciplinari e potenziare biblioteche e musei. Creare attrazioni. Noi continueremo ad avere un contatto diretto con la scuola anche per promuovere attività sociali, ma non possiamo sostituirci ai genitori e alla scuola».
Intanto le indagini dei carabinieri, a cui il sindaco rivolge un ringraziamento per il lavoro quotidiano che svolgono, proseguono per ricostruire l’accaduto.

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