Anagni
10.10.2025 - 11:00
La caserma dei carabinieri di Anagni
Il giorno dopo la diffusione dei video (ne è spuntato un altro qualche ora dopo) il clamore, per quanto accaduto sabato scorso nel parcheggio di via San Magno ad Anagni, non si è placato.
Le riflessioni continuano a tenere banco fuori e dentro le mura della città dei Papi, e sui social. Perché quelle immagini forti di violenza tra giovanissimi, addirittura minori di quattordici anni, non possono lasciare indifferenti. E molti di quei protagonisti sono stati individuati dai carabinieri e saranno ascoltati per capire cosa è accaduto lo scorso fine settimana.
Una serata che sarebbe dovuta essere di divertimento, di aggregazione, di condivisione, si è trasformata in un incontro di boxe. Protagoniste soprattutto giovanissime. Un regolamento di conti, forse per questioni amorose o di altra natura ancora da chiarire, sarebbe avvenuto inizialmente tra ragazze contro una in particolare: una ragazzina di Sgurgola che si è trovata nel mirino di alcune coetanee. Un episodio che ha suscitato sconcerto. Tanti punti di domanda, riflessioni su quanto possano fare genitori, scuola e istituzioni. Abbiamo contattato il sindaco Daniele Natalia. Ha subito tenuto a precisare che quanto accaduto è «deprecabile, ingiustificabile. Ma dire che non c’è sicurezza, che la città non è sicura, è sbagliato». Il primo cittadino fa alcune considerazioni con tono fermo, deciso.
Perché quanto accaduto tra gruppi di ragazzini, non ancora adolescenti, fa riflettere. «Parlo prima come genitore che come sindaco - commenta Natalia - A dodici, tredici anni, come si può mandare in giro i propri figli? Sono ancora immaturi. Si comprende anche da come si comportano. Un’ora prima si insultano, si aggrediscono, e un’ora dopo vanno d’amore e d’accordo. Come se non fosse accaduto nulla. Cosa fare? Sicuramente è importante cercare di creare un rapporto figli-genitori. Sicuramente vanno compresi, ma i genitori non possono essere loro amici. Un ruolo fondamentale lo ha anche la scuola, dove i ragazzi trascorrono molte ore.
Ovviamente anche le istituzioni devono fare la loro parte. Non voglio tirarmi indietro. È importante continuare a creare luoghi di incontro, contribuire a dare spazio ad attività sportive come deterrente per ovviare ad altre azioni poco edificanti. Creare centri di aggregazione, sale multidisciplinari e potenziare biblioteche e musei. Creare attrazioni. Noi continueremo ad avere un contatto diretto con la scuola anche per promuovere attività sociali, ma non possiamo sostituirci ai genitori e alla scuola».
Intanto le indagini dei carabinieri, a cui il sindaco rivolge un ringraziamento per il lavoro quotidiano che svolgono, proseguono per ricostruire l’accaduto.
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