Anagni
09.10.2025 - 17:15
Le organizzazioni sindacali Filctem Cgil e Femca Cisl esprimono in un comunicato tutta la loro forte preoccupazione in merito alla questione legata al gruppo Novo Nordisk, e in particolare allo stabilimento di Anagni recentemente acquisito da Catalent. Il centro è considerato fortemente strategico per la produzione di farmaci anti-obesità.
Nelle ultime ore, l'azienda ha comunicato la decisione di sospendere momentaneamente la produzione del farmaco Wegovy presso l'azienda sita nella Città dei Papi. Una necessità nata dopo l'annuncio delle scorse settimane a seguito di una contrazione del mercato, con un calo dell'8% nelle vendite globali e una perdita di oltre 60 miliardi di capitalizzazione in borsa. La concorrenza di altre aziende (come la Eli Lilly) ha inciso in maniera netta sulla tenuta commerciale di Novo Nordisk.
Nel comunicato si legge che le principali cause della crisi sono legate alla saturazione della capacità produttiva e ritardi nell’adeguamento alle richieste di mercato; alle carenze di approvvigionamento che hanno spinto pazienti e medici
verso farmaci alternativi; la concorrenza più aggressiva e meglio organizzata da parte di Eli Lilly; la diffusione incontrollata di copie non autorizzate del principio attivo semaglutide negli Stati Uniti; le difficoltà legali e brevettuali, con la scadenza anticipata del brevetto di Ozempic in Canada.
L’Impatto sul sito di Anagni
Lo stabilimento, presentato come polo strategico europeo, è oggi coinvolto in una sospensione della produzione di uno dei farmaci chiave, con potenziali ripercussioni sull’occupazione e sulla continuità industriale. Il comunicato sindacale continua poi parlando dell'investimento iniziale di oltre 2 miliardi di euro e le promesse di crescita occupazionale che rischiano di essere compromessi se non verranno garantite nuove linee produttive e un piano di espansione industriale credibile.
Le richieste delle organizzazioni sindacali
Tra le richieste delle diverse organizzazioni sindacali, c'è soprattutto la chiarezza immediata da parte dell'azienda sul futuro dello stabilimento e sulle tempistiche della sospensione. Poi, anche la tutela dei livelli occupazionali e la garanzia che nessun lavoratore venga penalizzato da scelte aziendali non condivise. Sempre le diverse organizzazioni sindacali vorrebbero poi avviare un tavolo di confronto urgente con le istituzioni locali, regionali e nazionali per il monitoraggio dell'evoluzione della crisi e la salvaguardia del ruolo strategico del polo di Anagni. Si richiede poi una maggiore trasparenza sugli investimenti futuri e sulle prospettive produttive, affinché il territorio non subisca le conseguenze di scelte industriali dettate da logiche finanziarie.
Il comunicato, infine, conclude con "le organizzazioni sindacali rimangono vigili e determinate nel difendere i diritti dei lavoratori e il valore industriale del sito di Anagni, patrimonio del territorio e risorsa fondamentale per il sistema sanitario europeo. Alla luce della gravità della situazione, le organizzazioni sindacali effettueranno delle assemblee e unitamente ai lavoratori assumeranno delle decisioni su una mobilitazione che dovrà vedere coinvolgimento di tutto il territorio".
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