La ricostruzione
02.10.2025 - 11:10
«L’ho visto venire giù in verticale, poi una fiammata e il fumo». Gli ultimi istanti di vita del colonnello pilota Simone Mettini e del suo allievo Lorenzo Nucheli sono impressi nella memoria di una donna che ha assistito all’incidente aereo nel quale hanno preso la vita entrambi, mentre erano impegnati in una missione addestrativa a bordo di un velivolo monoplano Siai-Marchetti T-260B della scuola di volo dell’Aeronautica Militare. Il primo, 48 anni, era il comandante del 70° Stormo dal 9 luglio dello scorso anno, ma era anche un pilota molto esperto e per questo continuava a svolgere il lavoro di istruttore. Il più giovane, avrebbe compiuto 19 anni tra due settimane, stava conseguendo il brevetto di pilota militare che gli avrebbe consentito l’accesso all’Accademia aeronautica.
L’incidente è avvenuto intorno alle ore 9 di ieri in una zona impervia del bosco del Parco Nazionale del Circeo, all’altezza del chilometro 88 della statale Pontina, a metà strada tra l’area faunistica di Cerasella e la Migliara 49. Ne sono seguiti i momenti concitati delle ricerche, perché nel frattempo la torre di controllo dell’aeroporto militare Enrico Comani di Latina Scalo, da dove il velivolo era decollato poco meno di mezz’ora prima, aveva perso il contatto radar. Pilota e allievo non hanno fatto in tempo a comunicare l’avaria, come non hanno potuto attivare la procedura d’emergenza per l’espulsione dall’abitacolo con i paracadute. Quale sia la causa dell’incidente resta ancora da chiarire e per rispondere a tutti gli interrogativi del caso serviranno una serie di riscontri tecnici, compresi esami di laboratorio e perizie altamente qualificate, ma lo scenario lascia pensare a un guasto meccanico improvviso. L’esperienza del comandante, ma soprattutto la testimonianza della donna che ha visto cadere improvvisamente l’aereo in avvitamento seguendo una linea verticale, non fanno altro che introdurre l’ipotesi di un guasto improvviso che avrebbe causato una fase di stallo.
Il velivolo non è dotato di scatola nera, perché viene impiegato per il conseguimento del brevetto base che prevede il volo a vista, senza strumentazione, ma a bordo era installato comunque un sistema elettronico per l’individuazione satellitare in caso di incidente. E grazie al segnale trasmesso, l’aereo è stato localizzato in tempi brevi con l’impiego degli elicotteri di Aeronautica Militare e Vigili del Fuoco. Nel frattempo erano state attivate squadre di intervento anche da terra, ma raggiungere il punto dell’impatto è stata un’operazione complessa perché intorno il bosco è piuttosto fitto. L’esplosione generata al momento della caduta ha provocato un incendio che non si è esteso alla vegetazione circostante, ma con i soccorritori sono intervenuti anche i vigili del fuoco: al loro arrivo non c’era più niente da fare per salvare la vita dei due militari, morti sul colpo, per le conseguenze della caduta o comunque del rogo, che ha avvolto anche i loro corpi. Il colonnello Mettini era riverso sul lato sinistro, l’allievo verso quello opposto, così come si trovavano al momento del decollo. Difficile per ora stabilire chi stesse pilotando, perché il velivolo è stato distrutto dalla caduta.
Con le prime pattuglie dei carabinieri del Comando di polizia militare dell’Aeronautica e i Comandi stazione di Sabaudia e Latina Scalo, sono intervenuti anche gli operatori del Gruppo Forestale e i volontari della protezione civile che hanno lavorato per aprire un varco nel sottobosco.
Poi sono intervenuti i detective dell’Arma del Nucleo Investigativo che si sono occupati di un primo sopralluogo per le indagini di natura scientifica. Un lavoro complesso, che ha richiesto anche l’intervento dei carabinieri del Ris di Roma, il Raggruppamento Investigazioni Scientifiche. Si è recato sul posto anche il pubblico ministero titolare dell'inchiesta, il sostituto procuratore Marco Giancristofaro, che ha compiuto un’ispezione in vista degli accertamenti tecnici che dovranno essere disposti nelle prossime settimane.
Le operazioni di recupero delle salme, traslate presso la camera mortuaria del cimitero di Latina, sono state portate a termine nel tardo pomeriggio, una volta ultimati tutti i sopralluoghi dei carabinieri. Nei prossimi giorni sarà affidato l’incarico al medico legale per l’esame autoptico di rito, poi saranno autorizzate le esequie che, con ogni probabilità, saranno celebrate con una cerimonia funebre solenne, ossia i funerali di Stato. Seguiranno le attività, complesse a causa della conformazione del bosco, per la rimozione dei resti del velivolo, che dovranno essere sottoposti alle perizie utili a stabilire la causa del guasto improvviso.
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