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L’intervento

Lavoratori precari della giustizia: a rischio la metà dei 100 assunti con il Pnrr

Appello della Fp Cgil. La Funzione pubblica ne chiede la stabilizzazione

tribunale

La metà dei 100 lavoratori precari della giustizia rischia di andare a casa, appello della Fp Cgil al prefetto, ai presidenti dei tribunali di Frosinone e Cassino, ai sindaci e ai parlamentari eletti in Ciociaria.
Per la Funzione pubblica della Cgil la «stabilizzazione del personale Pnrr della giustizia è una battaglia per il futuro del Paese».
Il segretario generale della Fp Cgil Frosinone e Latina Vittorio Simeone spiega: «Tra pochi mesi, la metà delle risorse oggi impegnate nelle cancellerie giudiziarie, grazie ai fondi europei, rischia di uscire dal sistema, con gravi conseguenze sull’efficienza degli uffici. Parliamo di addetti Upp (i collaboratori dei magistrati, ndr), funzionari tecnici e operatori data entry, figure che hanno reso possibile la riduzione dei tempi dei procedimenti e che rappresentano la vera leva di innovazione introdotta con il Pnrr».

A livello numerico si tratta di 50 addetti in servizio al tribunale di Frosinone, altrettanti a quello di Cassino più altri 60 a Latina.
«La stabilizzazione di queste professionalità - prosegue Vittorio Simeone - non è una rivendicazione sindacale fine a se stessa, ma un atto di responsabilità verso i cittadini e il sistema giustizia. Senza di loro, torneremmo indietro di anni, vanificando investimenti e risultati». Simeone parla di una «rivoluzione copernicana che ha posto al centro il magistrato con collaboratori laureati al suo servizio sul modello delle procure e di quelli anglosassone e americano. Parliamo anche di figure tecniche che stanno informatizzando il settore penale».

La Fp Cgil nazionale ha indetto per il 16 settembre 2025 lo sciopero nazionale di tutto il personale Pnrr della giustizia. L’obiettivo è stabilizzare «tutti i giovani e le giovani assunti nel ministero della Giustizia con i fondi europei. La giustizia è un servizio essenziale per il Paese».
Da qui l’appello della Fp Cgil che chiama a raccolta istituzioni, parlamentari, enti locali e cittadini, «affinché questa battaglia sia condivisa e vinta nell’interesse della collettività» e per rendere la giustizia «più efficiente, equa e vicina ai cittadini».

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