Spazio satira
Frosinone
30.08.2025 - 11:00
«Le ferie sono finite, agosto è quasi in archivio e, settembre, deve rappresentare il mese in cui, dalle tante promesse fatte, si passi ad azioni concrete, per consentire, alla provincia di Frosinone, di voltare pagina e iniziare un nuovo cammino di sviluppo».
Il segretario generale dell’Ugl dio Frosinone e vice segretario nazionale dell’Ugl chimici Enzo Valente, analizza così l’andamento generale dell’economia provinciale e avanza proposte per rilanciare il lavoro nel frusinate.
Il primo punto riguarda le Zes, le zone logistiche speciali. Argomenta Valente: «Il mese di agosto è stato alimentato fortemente dal dibattito sulla questione della Zes, nato dell’annuncio del presidente del Consiglio del riconoscimento per Marche e Umbria. Come organizzazione sindacale, dal momento in cui Frosinone è stata esclusa, avevamo più volte, negli anni passati, richiamato l’attenzione della politica su questa problematica. Un danno soprattutto per il Sud della nostra provincia che soffre enormemente la concorrenza delle aziende del Casertano e del Molise, terre confinanti, le quali, grazie proprio alle zone economiche speciali, possono godere di vantaggi e fare investimenti».
Valente aggiunge che «la proposta delle zone logistiche speciali ci ha sempre visto scettici sui benefici che avrebbero potuto apportare sulla provincia e il Cassinate. Ad un anno di distanza possiamo affermare che gli effetti sono stati nulli o quasi. Auspichiamo che dopo il dibattito di agosto, si dia seguito e continuità a ciò su cui si è discusso. Ci appelliamo alla politica tutta, alle istituzioni, perché continuino veramente a sostenere la Zes con atti concreti. Già negli anni passati abbiamo visto dibattiti e discussioni su problematiche importanti che, a settembre, sono cadute nel dimenticatoio».
Altro tema caldo è Stellantis. Per l’Ugl «settembre deve essere anche il mese per riportare la questione Stellantis al tavolo ministeriale e fare chiarezza sullo stabilimento di Cassino, il più penalizzato in questo momento. Si continua, infatti, senza alcun freno, ad incentivare le persone ad andare via. Siamo ancora più preoccupati rispetto a qualche mese fa perché, mentre gli altri stabilimenti del gruppo sembrano avere una missione, Cassino non ha progetti. Tutto il territorio soffre pesantemente questa situazione che accentua ancora di più il divario tra il Nord della provincia e il Sud. Un Nord che continua a camminare velocemente grazie agli importanti investimenti che stanno arrivando nel settore della logistica, del farmaceutico e non ultimo anche nell’automotive con l’acquisizione da parte di DR dello stabilimento anagnino di Saxa Gres, e anche aree di stabilimenti adiacenti, per un progetto davvero ambizioso».
Sempre su Saxa Gres, «settembre è un mese determinante per la ripartenza del sito di Roccasecca e quel progetto di economia circolare ambiziosissimo che non può più rimanere al palo a causa di iter burocratici e autorizzativi lunghissimi - insiste Valente - Chiediamo alla Regione Lazio un forte impegno per snellire le procedure per far sì che questo stabilimento, così come ci è stato annunciato nell’ambito della trattativa per la cessione di Anagni, possa riavviare la produzione entro fine anno. Proprio per questo motivo, come organizzazione sindacale, abbiamo chiesto un incontro ai massimi livelli regionali. C’è estremo bisogno, da parte del Cassinate, di tornare al centro dell'attenzione delle politiche della Regione Lazio e del Governo centrale affinché si creino le condizioni per poter disegnare un futuro diverso».
Secondo Valente «formazione e riqualificazione devono essere al centro dell’attenzione dell’agenda sindacale e della Regione. Abbiamo bisogno di trovare delle soluzioni ai tanti lavoratori che oggi sono occupati nel mondo dell’automotive e dell’indotto, in aziende in grave crisi, per poter riqualificarli e offrire nuove opportunità di impiego. Purtroppo le politiche attive non sono mai decollate in questa provincia e, in generale, nel Paese. Quindi, chiediamo alla Regione di riaprire un tavolo di confronto sulle politiche attive affinché si possano mettere in piedi dei progetti seri e qualificanti. In questa provincia, come già sperimentato, è difficilissimo che un lavoratore venga ricollocato dopo il licenziamento. Lo vediamo dal caso della ex Videocolor: a distanza di 15 anni in pochi hanno ritrovato il lavoro, la maggior parte degli operai vive di ammortizzatori sociali e viene accompagnato alla pensione».
Sui giovani, Valente nota: «Apprendiamo che Frosinone è la seconda provincia del Lazio per numero di laureati. Crediamo che il rapporto tra l’Università di Cassino e le aziende del territorio debba essere rafforzato affinché queste risorse possano trovare impiego qui e non siano costrette ad emigrare».
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