Cronaca
26.08.2025 - 13:00
Il luogo dove il giovane Federico Salvagni è morto
Ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame di Roma la difesa di Giaocchino Sacco, il quarantanovenne di Aquino in carcere con la pesante accusa di omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso. L’uomo è accusato di aver investito e ucciso senza fermarsi per i soccorsi Federico Salvagni.
Gioacchino Sacco, originario di Aquino - ma che da qualche tempo viveva a Terracina - è un nome conosciuto nella banca dati delle forze dell’ordine: era stato indagato in passato nell’inchiesta “Galaxy” condotta dalla Guardia d Finanza di Isernia. Intestatario di due società di rivendita di auto, una con sede a Pontecorvo e l’altra a Piedimonte Matese, nell’ambito di “Galaxy” si vide contestare i resti di truffa aggravata e falso in atto pubblico commesso da privato. Le nuove accuse a suo carico sono pesantissime.
L’adolescente di 16 anni di Latina, investito e ucciso, è stato travolto da una Lancia Ypsilon beige condotta dall’uomo, arrestato poco dopo dalla polizia nell’ambito di una operazione congiunta condotta dalla polizia Stradale insieme al Commissariato.
Subito dopo l’arresto Sacco era stato interrogato dal gip e a margine dell’audizione il magistrato aveva convalidato emettendo un provvedimento restrittivo e ritenendo quella del carcere la misura più idonea alla luce delle gravissime condotte contestate. Il quadro indiziario raccolto è sostenuto da una serie di elementi messi insieme dagli investigatori, tra cui anche alcuni frame di una telecamera che riprendono l’uomo mentre scende dall’auto nel parcheggio di un supermercato a Terracina.
L’avvocato Pellino, che assiste l’indagato, ha impugnato l’ordinanza emessa nei giorni scorsi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Laura Morselli. Il magistrato aveva pienamente condiviso la prospettazione della Procura che aveva chiesto per l’uomo la misura del carcere alla luce delle gravissime condotte contestate e per il fatto che non si era fermato per prestare i soccorsi all’adolescente.
Federico era a piedi insieme al fratello gemello e un amico che si erano miracolosamente salvati. La data dell’udienza a Roma ancora non è stata fissata ma ci vorranno probabilmente i primi giorni di settembre. I genitori di Federico e gli amici hanno chiesto giustizia a partire dal padre. «Chi ti ha ucciso deve pagare» aveva detto ai funerali. Dai riscontri è emerso inoltre che Sacco non poteva guidare perché la patente gli era stata tolta a seguito di alcune violazioni e inoltre è venuto alla luce che l’auto era sprovvista di revisione e copertura assicurativa.
L’incidente era avvenuto sulla strada che collega San Felice Circeo con Terracina, i tre ragazzi erano a piedi, la Lancia guidata da Sacco con la parte destra ha travolto Federico ed è scappata. Nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice ha sottolineato che l’indagato ha compiuto una manovra azzardata e che la condotta è gravissima. La morte di Federico ha commosso e colpito tutta Italia. La prossima tappa giudiziaria dell’inchiesta sarà l’udienza al Riesame.
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