Ceccano
13.08.2025 - 12:00
La polizia davanti al municipio di Ceccano il giorno in cui è scattata l’operazione
L’ex sindaco Roberto Caligiore ora è libero di uscire anche da Ceccano. Lo ha deciso il tribunale del Riesame accogliendo l’appello presentato dalla difesa.
Caligiore, una volta scaduto il termine per la custodia preventiva aveva lasciato gli arresti domiciliari, ma, nello stesso tempo, il gip gli aveva imposto l’obbligo di dimora a Ceccano. A fine aprile, a sei mesi dagli arresti operati dalla squadra mobile nell’ambito dell’operazione sui lavori con i fondi del Pnrr al Comune di Ceccano, avevano lasciato i domiciliari oltre all’ex sindaco anche il mediatore frusinate Stefano Anniballi e l’ingegnere sorano Stefano Polsinelli. Per tutti e tre c’era però l’obbligo di dimora.
Obbligo che Caligiore, difeso dall’avvocato Paolo D’Arpino, soprattutto alla luce del fatto che, nel frattempo, sono state chiuse le indagini e che a Ceccano si è votato ed è cambiata l’amministrazione, ha contestato. Una prima richiesta di revoca della misura è stata però respinta. Tuttavia, la difesa dell’ex sindaco ha fatto appello contro il diniego. Nei giorni scorsi, la questione è finita sul tavolo del tribunale del Riesame dove l’avvocato D’Arpino ha perorato la causa di Caligiore chiedendo di mettere fine all’obbligo di dimora a Ceccano. Il tribunale del Riesame ha accolto la richiesta e annullato il divieto ritenendo non più sussistenti i presupposti per il mantenimento della misura. Pertanto, ora Caligiore è libero di muoversi a suo piacimento anche fuori da Ceccano.
Lo scorso giugno, nel frattempo, ai 32 indagati è stato recapitato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione a delinquere, sette ipotesi di corruzione con l’aggravante del conferimento di contratti pubblici, ovvero quelli per il Pnrr, riciclaggio e emissione di false fatture. In pratica sono le accuse formalizzate dal procuratore europeo delegato, il pm Alberto Pioletti, al termine di tutti gli accertamenti disposti. L’operazione, condotta dal servizio centrale operativo della polizia e dalla squadra mobile di Frosinone, aveva, di riflesso, portato allo scioglimento del consiglio comunale.
L’avviso interessa 32 persone più l’Antea produzione e lavoro società cooperativa. Il reato di associazione per delinquere, inizialmente ipotizzato per 27, è contestato a 9. Si tratta di Caligiore, Anniballi e Polsinelli, nonché del commercialista Gennaro Tramontano, di Pierfrancesco Anniballi, figlio di Stefano, dell’architetto Elena Papetti, all’epoca Rup di vari progetti al Comune di Ceccano, di Frank Ruggiero, in passato dirigente dei Lavori pubblici al Comune, dell’architetto Diego Aureli, subentrato a Ruggiero, ed ex capo dell’ufficio strategico per il Pnrr e del geometra dei Lavori pubblici Camillo Ciotoli.
Per i lavori del Pnrr, la procura europea ipotizza la corruzione sulla riqualificazione del castello dei Conti e del centro storico, sulla messa in sicurezza della scuola di Borgo Berardi, per il centro educativo al Di Vittorio, per la gestione dei servizi di accoglienza ai richiedenti asilo e per l’assegnazione degli incarichi per i lavori pubblici.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione