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Frosinone

Arriva il via libera al Brt

Approvata la presa d’atto del percorso. Ma Fratelli d’Italia diserta la riunione di giunta

Brt

Il cantiere del Brt

Lo aveva detto a margine del vertice fiume, a tratti burrascoso, del 29 luglio scorso: «Ho un programma da portare a termine e opere da completare, incluso il Brt» E il sindaco Riccardo Mastrangeli, non ha derogato alle sue convinzioni: il Brt si farà. Ma non tutto è filato liscio... La decisione è stata presa ieri mattina dalla giunta in una seduta che ha registrato l’assenza pesante delle due esponenti di Fratelli d’Italia (il partito numericamente più importante in Consiglio comunale) Alessia Turriziani e Simona Geralico. E il punto è proprio questo. Il via libera è arrivato, infatti, dalle altre liste che sono in maggioranza: Lista Ottaviani, Lega, Lista per Frosinone e dall’area di riferimento di Mauro Vicano. Ma non da FdI.

Sta di fatto che con il voto favorevole la giunta ha dato l’ok alla presa d’atto del nuovo percorso. Percorso che, in verità, proprio inedito non è, dal momento che si è deciso di dare corpo a quella che era l’ipotesi originaria, ovvero quella che prevede anche oggi un tragitto in linea retta da De Matthaeis alla nuova piazza della stazione, transitando per via Moro, via Marittima e via don Minzoni. Il capolinea sarà nei pressi di piazzale De Matthaeis, mentre allo Scalo i mezzi faranno una osta più lunga su via Sacra Famiglia in un’area specificamente attrezzata. Nel percorso di ritorno il Brt passerà su via Puccini per poi risalire fino al grattacielo seguendo la direttrice viaria principale. Previste, ovviamente, fermate anche nei pressi dell’ascensore inclinato per unire idealmente la parte bassa e la parte alta della città e favorire gli spostamenti senza auto da una zona all’altra del capoluogo. Venti fermate con tempo di percorrenza stimato in otto minuti.

Restano, comunque, in piedi le altre soluzioni. Con i fondi Pnrr adesso a disposizione si realizzerà l’ipotesi votata in delibera; quando tutto andrà a regime si potrà pensare anche alle altre tratte che non sono state bocciate. Nel dispositivo dell’atto la giunta, per venire incontro alle richieste di qualche consigliere specialmente sulle spese sostenute ad oggi e sulla qualità dei lavori eseguiti, ha «tenuto conto della complessità amministrativa delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo sistema di trasporto Brt» e ha dato «mandato al dirigente del settore di verificare l’esatto adempimento del contratto da parte della ditta appaltatrice in ordine alla quantità e qualità delle forniture e lavorazioni, effettuando, se del caso, tutte le contestazioni di legge ed attivando tutti gli altri rimedi di giurisdizione previsti dalla normativa applicabile».

Inoltre, ha dato «mandato al dirigente del settore di riferire con specifica relazione alla Giunta, entro il termine di giorni 30 dall’approvazione della presente delibera circa le eventuali iniziative adottate a seguito della menzionata verifica, per mettere in condizione la giunta e l’amministrazione di esercitare a pieno le prerogative di indirizzo e controllo di cui al Tuel».
«Avevamo preso un impegno con la città e lo abbiamo rispettato – ha detto il sindaco Riccardo Mastrangeli, provando a smorzare i toni di una crisi politica che si stava consumando sullo sfondo – La scelta fatta è perfettamente coerente e in linea con il percorso amministrativo iniziato durante la seconda consiliatura del sindaco Nicola Ottaviani, quando, tra l’altro, l’assessore di riferimento e competente era un altro...». Parole che sembrano non tenere conto dello strappo che di fatto si è consumato con Fratelli d’Italia e che ora rischia di compromettere la tenuta della maggioranza.

«L’ipotesi votata in giunta è stata già illustrata in passato in riunioni di maggioranza – ha proseguito il primo cittadino – per cui parliamo di questioni ben note e stranote. In più, avevamo necessità di stringere i tempi perché, come tutti, o meglio spero tutti, sapranno che l’opera è finanziata con fondi del Pnrr, circa 2,5 milioni, e siamo vincolati a un roadmap stabilita. Inoltre, la ditta appaltatrice ci ha inviato, di recente, una diffida ad adempiere e di più non si poteva indugiare. Da respingere al mittente l’idea di rinunciare ai fondi: perché privare la città di un’opera che, noi siamo convinti, porterà benefici oltre a esporsi eventualmente a una procedura davanti alla Corte dei conti? Intercettare fondi per realizzare opere pubbliche non è mai semplice e sarebbe stato folle rinunciare al finanziamento, se consideriamo, poi, il fatto che l’opera sta nel programma sottoscritto e condiviso da tutte le forze di maggioranza». E i costi di esercizio? «Saranno coperti con i fondi del tpl la cui dotazione per Frosinone verrà amentata» conclude il sindaco.

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