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Pignataro Interamna

L’addio a Sofja: dolore straziante. Le parole della sorella gemella

Toccanti i funerali della trentunenne morta a seguito di un malore

L’addio a Sofja: dolore straziante. Le parole della sorella  gemella

Un dolore straziante ieri nella chiesa del Santissimo Salvatore a Pignataro, tra fiori e palloncini bianchi e rosa per dare l’ultimo saluto a Sofja Rossi, la trentunenne originaria di Forlì ma da tempo nella Valle dei Santi - dove gestiva con il compagno un’azienda agricola - morta a seguito di un malore. Le parole di don Renato Cuizon hanno toccato tutti, ricordando la dolcezza di Sofja e i suoi occhi azzurri, spalancati sul mondo. Al compagno, alle sorelle, al papà Miller e ai parenti don Renato ha voluto offrire parole di conforto ricordando quanto sia importante la vicinanza della comunità. Sonja, sorella gemella di Sofja, ha commosso i presenti con le sue parole: «Sarai tu a darci la forza di andare avanti. E lo farai con il tuo sorriso e i tuoi occhioni azzurri».

Ma anche il compagno, che ha aiutato a portare la bara in chiesa, ha commosso tutti. Quella mano sulla bara, quel gesto semplice - che non ha bisogno di spiegazioni - ha toccato il cuore di ogni presente: uniti fino alla fine, in questo viaggio terreno. In molti sul sagrato hanno ricordato Sofja, il suo carattere amabile, la sua dolcezza infinita. «Davvero una ragazza d’oro» hanno commentato. Durante i funerali anche le telecamere di “Estate in Diretta” di Rai Uno, che ieri pomeriggio ha mandato in onda il servizio, accendendo i fari sulla necessità che venga fatta chiarezza sulla morte di Sofja.

Saranno le indagini coordinate dalla procura a spazzare ogni dubbio: importante la ricostruzione delle ultime ore di vita della trentunenne da parte del compagno, che sarebbe stato ascoltato ancora dagli inquirenti per mettere a fuoco elementi importanti. Ma oltremodo lo saranno i risultati dell’autopsia che chiarirà ogni cosa. La giovane, lo ricordiamo, nella sera tra il 14 e il 15 luglio arriva in ospedale con dolori lancinanti al collo fino alla schiena. Una sofferenza imponente. Viene presa in carico: alla base di quella afflizione poteva esserci, dicono, una sospetta cervicalgia. Poche ore dopo Sofja è fuori. Poche sere dopo, il 18, nuovi dolori. Poi il tragico epilogo a casa. Dopo la prima parte dell’autopsia eseguita lunedì scorso, il medico legale De Giorgio ha ritenuto necessario - su indicazione del consulente di parte della difesa rappresentata da Montefiori - un supplemento dell’attività diagnostica d’indagine. Al momento il fascicolo resta contro ignoti.

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