Maxi-confisca da 140 milioni contro imprenditori legati alla 'ndrangheta

Maxi-operazione della Guardia di Finanza reggina, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO), che ha portato alla confisca di beni per oltre 140 milioni di euro a carico di cinque imprenditori di Reggio Calabria, coinvolti nell'inchiesta antimafia “Andrea Doria”.

Coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal procuratore Giuseppe Lombardo, l’attività ha visto l’esecuzione di due provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, con operazioni disposte in tutta Italia e in Germania.

L’indagine ha svelato un complesso sistema di frode fiscale nel commercio di prodotti petroliferi, basato su triangolazioni fittizie, evasione di IVA e accise, e l’utilizzo di false dichiarazioni d’intento. Gli imprenditori avrebbero gestito l’intera filiera di distribuzione del carburante, utilizzando società “cartiere” e broker locali per eludere il fisco, riciclando nel frattempo i proventi illeciti per conto di potenti cosche della ‘ndrangheta attive nella Piana di Gioia Tauro e nella Locride.

Le indagini patrimoniali hanno evidenziato una sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, portando inizialmente al sequestro di società, immobili, veicoli, contanti e beni di lusso per circa 122 milioni di euro, successivamente integrato da un’ulteriore tranche da 19 milioni.

Nel dettaglio, sono stati confiscati 79 immobili (tra cui 58 terreni e 21 fabbricati ubicati nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Roma, Frosinone e Novara), 85 veicoli, 28 aziende (di cui 3 con sede in Germania), 1 ditta individuale agricola, quote societarie, 4 orologi di lusso e oltre 1 milione di euro in contanti, oltre a fondi depositati anche all’estero.