Spazio satira
Cassino
16.06.2025 - 12:09
La polizia scientifica in uno dei sopralluoghi a casa della dominicana uccisa
Ventiquattro anni di reclusione: questa la richiesta di pena avanzata pochi minuti fa in aula dal pm Alfredo Mattei nei confronti di Sandro Di Carlo, l’operaio di Cassino arrestato per la morte della dominicana Yirel Peña Santana, uccisa brutalmente a 34 anni. Accusa che il giovane ha sempre negato. A indirizzare le indagini su di lui, che si è sempre detto innocente, un'impronta insanguinata isolata dalla polizia sul muro della stanza da letto della vittima. Una ricostruzione puntuale quella proposta in aula dal pubblico ministero, che si è soffermato sugli indizi e sulla ricostruzione ma anche sulle perizie. Attenuanti generiche (soprattutto per la scelta della difesa dell'imputato rappresentanta dagli avvocati Sandro e Vittorio Salera e Alfredo Germani) ritenute equivalenti alle aggravanti: per questo la richiesta di pena è stava valutata pari a 24 anni di reclusione. Ora a discutere sono le parti civili.
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